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Maraventano, le parole shock sulla mafia: «Frase infelice». Ma è bufera

Di Redazione |

E’ polemica per le le dichiarazioni dell’ex senatrice leghista Angela Maraventano che ieri, a Catania, durante un comizio, aveva sostenuto che non esiste più la mafia «sensibile» e «coraggiosa» di un tempo.

«E’ stata una frase infelice  dettata dalla rabbia e dal momento terribile che sta vivendo il nostro paese ma io mi sono sempre battuta contro tutte le mafie, a cominciare da quella nigeriana», ha detto l’ex senatrice della Lega ed ex vice sindaco di Lampedusa cpmmentanto le polemiche seguite al suo intervento shock a Catania, dal palco della manifestazione a sostegno di Matteo Salvini, sul fatto che «non esiste più la mafia “sensibile e coraggiosa” di un tempo».

La Maraventano stava parlando i dimmigrazione. «Ho voluto solo scuotere le coscienze della gente – aggiunge – sul fatto che stiamo assistendo a una “invasione” da parte dei migranti, con un governo complice. Ma tutto questo non vuol dire certamente che sono a favore della mafia, per me parla la mia storia». 

Ma il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha comunque detto che «sono dichiarazioni che destano sconcerto e denotano, quanto meno, ignoranza del fenomeno mafioso. Non vale la pena commentarle perché si commentano da sole».

«Che una persona che ha rappresentato lo Stato possa riproporre la trita favoletta della mafia buona mi indigna e mi fa arrabbiare – dice invece dice Maria Falcone, sorella del giudice ucciso nella strage di Capaci e presidente della Fondazione che del magistrato porta il nome -. In questi anni abbiamo pianto decine di donne e uomini delle istituzioni, magistrati, giornalisti, sindacalisti, cittadini comuni uccisi da una criminalità organizzata che ha saputo solo seminare morte, sopraffazione e ingiustizia».

video da YuoTube/Corriere della Sera

«La Maraventano – ha aggiunto – è arrivata a dire che la mancanza di sviluppo della nostra Sicilia è da ascriversi al fatto che lo Stato, con una dura battaglia, ha eliminato la mafia, dipingendo una Cosa nostra sensibile e attenta alle esigenze del territorio. Parole senza senso di chi ha dimenticato la lunga scia di sangue che ha sporcato le nostre strade. La mafia non è mai stata buona, non ha mai portato sviluppo e ricchezza. E’ un cancro che continua a essere presente nella nostra terra e va combattuta quotidianamente. Dalle istituzioni, ma anche da ciascuno di noi». “Spero – ha concluso – che i vertici del partito di cui l’ex senatrice è esponente prendano le distanze dalle dichiarazioni vergognose della loro collega». 

«Da Lampedusano, prima ancora che da sindaco – ha commentato dal canto suo il sindaco di Lampusa Totò Martello – prendo le distanze nel modo più netto dalle parole inneggianti alla mafia che sono state pronunciate da una esponente della Lega nel corso di una manifestazione pro-Salvini. Parole gravi, offensive, pericolose, che fanno capire che davvero qualcuno a Lampedusa ha perso il senso del limite e della decenza». 

«Ma come si possono dire certe cose? Come si può parlare di ‘sensibilità’ e di ‘coraggio’ della mafia? Che insegnamento stiamo dando ai nostri ragazzi? – si chiede Martello – Queste parole umiliano un’intera comunità. Il nome di Lampedusa deve continuare ad essere associato all’idea di Pace, solidarietà, turismo, natura, bellezza. Deve essere associato alla passione ed al coraggio dei nostri pescatori. Perché questa è la vera Lampedusa». 

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