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Adrano, deposito abusivo di bombole “difeso” a calci, pugni e minacce da una donna

Di Redazione |

La polizia accorre dopo una chiamata per una fuga di gas dal garage di un edificio e scoprono la presenza di un deposito abusivo con 97 bombole. E mentre stanno procedendo al controllo una donna di 36 anni prima e la figlia diciassettenne di lei dopo, hanno cercato di ostacolare gli accertamenti, con insulti, e poi calci e pugni verso gli agenti. Ai poliziotti di Adrano non è rimasto altro che arrestare la 36enne adranita per resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. La figlia è stata invece denunciata per gli stessi reati. La vicenda scaturisce da un intervento effettuato dai poliziotti della Volante dopo una segnalazione per una fuga di gas in garage di un edificio della cittadina adranita. Gli agenti, si sono immediatamente recati sul posto, dove hanno iniziato le attività di tutela della incolumità pubblica, procedendo a verificare la sussistenza del pericolo e mettere in sicurezza i luoghi.

E’ stato a quel punto che è stata riscoperta la presenza di un deposito abusivo di bombole di gas per uso domestico. Nel corso dell’intervento, però, la donna – che non è risultata essere la responsabile del deposito abusivo – ha iniziato a interferire con le operazioni di accertamento e quindi, invitata a mostrare i documenti di identità, per tutta risposta ha iniziato a inveire contro gli agenti con frasi ingiuriose e proferendo nei confronti di questi ultimi anche minacce di morte. Invitata a seguire gli operatori in Commissariato per le necessarie attività di identificazione, la donna ha opposto un’attiva resistenza, scalciando e sferrando pugni all’indirizzo degli operatori stessi, danneggiando anche l’abitacolo dell’auto di servizio. Analogamente, la figlia diciassettenne, nel tentativo di “liberare” la madre, ha spintonato più volte gli agenti di polizia, sferrando anch’ella calci e pugni al loro indirizzo. Il deposito è stato messo in sicurezza dai Vigili del fuoco e posto sotto sequestro dai poliziotti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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