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Fiumara d’Arte, il “Rito della Luce” per un tuffo nella bellezza

Di Marika Falsaperla |

Tusa (Messina) – A pochi mesi dall’inaugurazione dell’opera monumentale “Il Cantico di Librino”, che ha lasciato un segno forte e indelebile tra gli abitanti del quartiere periferico del capoluogo etneo (e non solo), richiamando l’attenzione di critici, estimatori d’arte e media di tutto il mondo, torna il “Rito della Luce”. La rassegna firmata dal mecenate Antonio Presti e diventata punto di riferimento nel panorama artistico e culturale internazionale, riparte con un’edizione che coinvolgerà circa 300 artisti, spaziando dalla scrittura alla musica, dalla danza alla scultura.

L’evento, in programma dal 21 al 23 giugno, si snoderà tra l’Atelier sul Mare, il Museo albergo di arte contemporanea di Castel di Tusa, la Piramide 38° Parallelo di Motta d’Affermo – scultura monumentale di Mauro Staccioli che sorge in contrada Belvedere – e gli altri suggestivi luoghi della Fiumara d’Arte. Sarà un inno all’ “Eresia invisibile della Bellezza”, come recita lo stesso titolo scelto per l’edizione 2019, che vede la regista Linda Ferrante alla direzione artistica. Una bellezza che parla le molteplici forme dell’arte e che acquista forza nella sua dimensione corale e nel valore universale della condivisione, proprio del Rito della Luce.

Protagonista della tre giorni sarà una rosa di artisti di caratura internazionale quali Alfio Antico con il potente ritmo delle sue percussioni, la Taranta Power di Eugenio Bennato Zena Chabane, il contrabbassista sperimentale Lelio Giannetto e poi ancora il chitarrista di Rosa Balistreri Mimmo La Mantia. Insieme a loro Michele La Paglia e tanti altri fra musicisti, poeti, attori, scultori, pittori e danzatori come Maurizio Bologna, Lucina Lanzara, Patrizia D’Antona, Giana Guaiana, Pippo Barile e le Serio Sisters. Una moltitudine di sensibilità che ha risposto al messaggio di ammonimento critico alla nostra contemporaneità lanciato da Antonio Presti.

«In questo momento storico, anestetizzato da un generale disorientamento e da una effimera rappresentazione della bellezza, come immagine dell’apparire e non dell’essere – sostiene il maestro siciliano – è necessario il coraggio di una scelta di differenza come libertà di pensiero. Occorre quindi aprirsi alla ricerca del vero, del bene, del giusto senza timore di essere eretici». «La bellezza del Rito – ha aggiunto il direttore artistico Linda Ferrante – sta nella capacità di ciascun artista di donarsi e donare la propria esperienza verso una bellezza che possiamo definire assoluta. Quest’anno il Rito è stato particolarmente atteso dagli artisti che ne faranno parte spaziando dalla scrittura alla musica, dalla danza alla scultura. Le arti si trasformano, in questo contesto, nell’energia stessa della bellezza». La rassegna, riconosciuta come eccellenza culturale preziosa per la valorizzazione del territorio siciliano, conta sulla collaborazione del Comune di Motta d’Affermo e del Consorzio Valle dell’Haelesa che riunisce i Comuni di Tusa, Pettineo, Castel di Lucio, Reitano, Santo Stefano di Camastra e Mistretta. «Sosteniamo direttamente questa grande manifestazione culturale – ha dichiarato il sindaco di Motta d’Affermo, Sebastiano Adamo – nella consapevolezza che essa rappresenta una grande occasione di sviluppo culturale e turistico dell’intero comprensorio. Speriamo che il Rito possa tornare ad essere un appuntamento fisso, al quale possano partecipare anche le istituzioni regionali per una sua crescita sempre più strutturata». Concorde nel riconoscimento del valore dell’evento anche il primo cittadino di Castel di Lucio, Giuseppe Nobile. «Questa manifestazione – ha affermato il sindaco – ci inorgoglisce perché è insieme momento di riflessione ma anche trampolino di lancio per il nostro territorio. Invitiamo i partecipanti a venire a vedere il nostro centro storico oltre al punto panoramico da cui si domina l’intera Fiumara d’Arte».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA