Notizie Locali


SEZIONI
Catania 10°

Archivio

Mostre, da Incorpora a Martini capolavori esposti a Linguaglossa

Di Gaetano Guidotto |

Linguaglossa (Catania) – La bella e laboriosa Linguaglossa ha finito come meglio non si potrebbe il 2018 e lancia per il nuovo anno un grande messaggio di “incontro ed accoglienza” attraverso l’arte. Già incantevole porta verso la bellezza del nostro Vulcano, Linguaglossa oggi offre un validissimo motivo in più per trascorrervi una giornata. Nella centralissima “Casa del Fascio” in piazza Annunziata, assieme al museo Francesco Messina ed all’esposizione permanente dell’indimenticato maestro linguaglossese Salvatore Incorpora, si possono ammirare, in tutta la loro bellezza, tre fra le pitture più importanti della nostra storia dell’arte.

Grazie ad un virtuoso connubio fra l’associazione Associazione culturale “Salvatore Incorpora” e la Pinacoteca Nazionale di Siena, con il patrocinio della Regione Siciliana, della Soprintendenza ai Beni culturali di Catania e del Comune, a Linguaglossa chi si fermerà nella casa “Casa del fascio”, salendo le scale del prezioso museo, difficilmente tratterrà lo stupore nell’accorgersi che fra i quadri e le sculture di Incorpora, appaiono nella loro infinita bellezza la “Madonna con Bambino” di Simone Martini del primo decennio del 300, la “Natività di Gesù” di Andrea Di Bartolo di inizio XV secolo e l’“Adorazione dei pastori” di Leandro Bassano inizio XVII secolo.

Opere prestigiose e di immenso valore artistico che accentuano e valorizzano ancor di più l’ispirazione profonda per il tema sacro trattato da Salvatore Incorpora in tutti i vari aspetti e che nel 300, con l’opera d’arte di Simone Martini, aveva trovato una delle massime espressioni. La mostra si intitola “Simone Martini incontra Salvatore Incorpora, il racconto del Sacro”. E’ curata, con la dovizia di chi ama l’arte nella sua essenza, da Anna Maria Guiducci, past-direttore della Pinacoteca Nazionale di Siena, e dello storico dell’arte Antonio D’Amico che ha anche curato l’allestimento del museo Incorpora.

Una mostra certamente dedicata al presepe ed al racconto della Nascita di Gesù, tema iconografico fra i più frequentati dagli artisti di tutti i tempi e nella pittura senese. E se la Natività, nell’esposizione, è affidata versioni pittoriche distanti per stile ed epoca storica quali il trittico di Andrea di Bartolo, eseguito intorno al 1397, e la tela certamente uscita dalla bottega dei Bassano a fine Cinquecento e verosimilmente dipinta da Leandro, nelle opere provenienti dalla Pinacoteca di Siena, così come nei presepi di Salvatore Incorpora, diversi per materia, dimensioni e linguaggio stilistico, emerge un unico filo conduttore per la quantità e la qualità dei rimandi alla quotidianità, nei suoi aspetti più umani. Il visitatore potrà quindi attraversare questo tema “magico” e pervaso di religiosità, ma anche di suggestioni terrene, accostandosi ai due presepi dipinti nel 300 e nel 500 per poi ammirarne l’interpretazione scultorea e pittorica di Salvatore Incorpora.

Il Racconto del Sacro fra Simone Martini e Salvatore Incorpora costituisce quindi la sintesi, a distanza di secoli, di un simbolo eterno ed universale quale è appunto la Natività. Simbolo voluto ed amato da ambedue gli artisti in un confronto da non perdere. Anche per questi temi la mostra assume un grandissimo valore, universalmente riconosciuto dai relatori in occasione della conferenza di presentazione, dove non solo la soprintendente ai Beni culturali di Catania, Rosalba Panvini, il sindaco, Salvatore Puglisi, ma anche l’assessore Andrea Cerra ed il parroco, padre Orazio Barbarino, hanno avuto parole di elogio nei confronti dei fratelli Incorpora, Egidio, Giovanni ed Emma testimoni del grande messaggio che il padre ha lasciato attraverso l’arte .

“Al visitatore – ha affermato la professoressa Anna Maria Guiducci – che si addentra ad esplorare questo percorso inizialmente può sembrare strano il connubio fra Martini ed Incorpora. Piano piano però, “leggendo” i temi dell’itinerario, si accorgerà che il percorso artistico esprime il linguaggio universale dei temi dell’umanità, come l’affetto e l’amore materno. Si accorgerà inoltre che, così come Salvatore Incorpora si rivolge agli umili, nelle opere medievali che noi presentiamo qui è palese l’affettuosa e compartecipe attenzione verso le vicende umane della quotidianità”.

“Linguaglossa – ha aggiunto il professor Antonio D’Amico – è davvero una sorta di microcosmo felice, un punto magico dove queste cose belle come questa possono accadere grazie alla famiglia Incorpora. Questa è solo una tappa delle tante che abbiamo realizzato. Ricordo la mostra che ha visto Guttuso, Incorpora e Messina insieme in un’unica sede espositiva ed adesso questa mostra che lancia il messaggio della comunione e della fratellanza. L’arte ha la bellissima capacità di stupirci di generazione in generazione con un linguaggio che non si ferma. Il presepe parla a tutti, anche ai non credenti, mostra i valori dell’accoglienza, la bellezza della nascita ed il valore della maternità. Valori umani, come umani sono gli uomini e le donne scolpiti da Incorpora nelle sue opere, così simili alla realtà da poterci tutti riconoscere”. Emozionante ed emozionato l’intervento di Egidio Incorpora: “Se mio padre fosse stato presente quando abbiamo liberato dalle teche protettive per il viaggio i dipinti medievali, che la Pinacoteca di Siena ci ha concesso, sarebbe stato sicuramene fiero e felice. Sono passati 700 anni, ma gli sguardi impressi da Simone Martini nella Madonna con Bambino emozionano ancora.

Se oggi siamo qui a celebrare la bellezza dell’arte il merito certamente della professoressa Guiducci e del professore D’Amico che ci hanno permesso di aggiungere un’altra tessera ad un percorso iniziato nel 2015 che non si ferma. Un doveroso grazie a tutti coloro che credono nell’arte. – ha aggiunto – In primis a tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, fino ad arrivare a quella attuale, che conferma un’attenzione ed una passione verso l’arte e la cultura sicuramente lodevoli”.

Poi Egidio Incorpora ha concluso: “Nostro padre ha sempre creduto nell’arte, e noi, attraverso l’operato dell’associazione, non facciamo altro che rispettare il suo credo”. Le opere della pinacoteca di Siena rimarranno Linguaglossa fino a marzo, per un inizio anno all’insegna dell’arte e della cultura.

Nella foto sopra, la Madonna con il Bambino di Simone Martini. In basso, l’inaugurazione della mostra a LinguaglossaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA