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Taormina, irreperibile l’ex dirigente accusato di corruzione con l’obbligo di dimora a Giardini Naxos

Di Redazione |

TAORMINA (Messina) – I carabinieri della Compagnia di Taormina sono alla ricerca – da ieri pomeriggio – di Giovanni Coco, 64 anni, l’ex dirigente del Comune di Taormina coinvolto, assieme all’avvocato Francesco La Face (incaricato dal Comune di recuperare dei crediti del servizio idrico nei confronti dei cittadini morosi), in un’inchiesta per peculato e corruzione per aver intascato le somme dovute per la fornitura dell’acqua. Coco, in particolare è accusato di corruzione per aver preso una tangente da 25mila euro e il processo a suo carico – per il quale ha chiesto il patteggiamento – si aprirà il 17 settembre.

Personaggio notissimo a Taormina, Coco, ex responsabile dell’Area Servizi Generali e dell’Ufficio Riscossione del Servizio acquedotto del comune, aveva al momento – proprio per le restrizioni impostegli nell’ambito dell’indagine – l’obbligo di dimora a Giardini Naxos. I carabinieri hanno avviato le ricerche anche nelle zone di campagna di Taormina.

Un mese fa l’avvocato Francesco Laface,  classe ’59, era stato condannato dal gup del Tribunale di Messina, Monica Marino con il rito abbreviato a 4 anni di reclusione; un altro funzionario del Comune di Taormina Roberto Mendolia è stato rinviato a giudizio per favoreggiamento personale (il processo con rito ordinario si aprirà il 12 febbraio 2021) sempre nell’ambito della stessa inchiesta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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