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Musumeci: «Gli strafottenti devono pagare» Guida ai nuovi divieti (difficili da far rispettare)

Di Mario Barresi |

Catania. «Chi fa ancora lo strafottente deve pagare», sbotta Nello Musumeci. Che inasprisce le regole antivirus in Sicilia. Tutti i negozi (tranne farmacie ed edicole) chiusi la domenica, anche la libertà di fare la spesa – consentita dal decreto nazionale – nell’Isola si restringe: una volta al giorno per un solo componente della famiglia. E poi chiusi tutti i parchi, vietato anche allo sport all’aria aperta. La Regione, anche in considerazione dell’impennata del trend di crescita di contagiati e ricoverati nell’Isola, stringe ancora di più la corda. E ieri sera il presidente della Regione ha firmato un’ordinanza urgente con «ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19». Non c’è una data di scadenza: le nuove regole varranno «fino a nuovo provvedimento».

La prima parte del provvedimento introduce altre norme per scoraggiare i ribelli (e i furbetti) dei giorni dell’#iorestoacasa. «Le uscite per gli acquisti essenziali, ad eccezione di quelle per i farmaci, vanno limitate ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare», si legge al primo comma dell’articolo 1. Sul rispetto di questa regola peserà anche il previsto incremento dei controlli: chiunque dovesse giustificare l’uscita con la spesa giornaliera, non potrà addurre la stessa ragione a una seconda verifica così come nessuno degli altri familiari conviventi. Sarà complicato monitorare il rispetto della spesa one shot, lasciato anche al buon senso dei singoli. Poi il presidente della Regione dà l’alt gli irriducibili della corsetta: è vietata «la pratica di ogni attività motoria e sportiva all’aperto, anche in forma individuale». E quei sindaci che non avessero disposto la chiusura di ville e parchi pubblici, d’ora in poi, sono obbligati a farlo: con l’ultima ordinanza di Musumeci «è interdetta la fruizione delle aree a verde pubblico e dei parchi-gioco». Tempi duri anche per chi portava a spasso il cane come unica “evasione” (talvolta chilometrica) da casa: «Gli spostamenti con l’animale da affezione, per le sue esigenze fisiologiche, sono consentiti solamente in prossimità della propria abitazione».

Un’altra parte del provvedimento riguarda le misure nei comuni. Le più stringenti sono quelle che riguardano il commercio. Oltre all’obbligo di «chiusura domenicale di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fatta eccezione per le farmacie di turno e le edicole», i sindaci hanno la facoltà di «disporre riduzioni dell’orario di apertura al pubblico degli esercizi commerciali», ma «ad eccezione di quelli autorizzati alla vendita di prodotti alimentari e delle farmacie». E dunque si chiude la partita delle ordinanze di alcuni sindaci siciliani che avevano già abbassato le saracinesche dopo le 18 anche per gli alimentari. Un intervento anche sulle “migrazioni” di bancarelle e furgoncini vari: viene «inibito l’ingresso nel territorio comunale ai venditori ambulanti al dettaglio provenienti da altri Comuni», si legge ancora nel provvedimento del governatore. Un’altra misura per scoraggiare gli assembramenti è il divieto «nelle rivendite di tabacchi» (che restano aperte) di usare «apparecchi da intrattenimento e per il gioco».

Agli enti locali il presidente della Regione impone anche un’altra restrizione in materia di trasporto pubblico: l’accesso dei passeggeri sarà ammesso «nella misura massima del 40% dei posti omologati e, comunque, garantendo il rispetto della distanza minima di un metro tra gli stessi»; inoltre, «lo spazio riservato ai conducenti dei mezzi deve essere opportunamente delimitato». E viene ordinato ai sindaci, qualora non l’avessero già fatto, di «provvedere alla sanificazione delle strade dei centri abitati, degli edifici adibiti a uffici pubblici e degli edifici scolastici», avvalendosi – viste le ristrettezze di cassa degli enti locali – «anche del contributo finanziario della Regione». E infine Musumeci apre un canale diretto con i primi cittadini: «Viene istituita, presso la presidenza della Regione, una linea telefonica dedicata a uso esclusivo e personale dei sindaci dell’isola, per le comunicazioni relative alla gestione dell’epidemia».

E non a caso Musumeci confessa a La Sicilia che «in questa ordinanza ho voluto fare mie alcune preoccupazioni dei sindaci, venendo incontro alle loro esigenze, manifestate attraverso l’Anci Sicilia». Il governatore è consapevole che «sono misure ancora più rigorose, ma in questa fase così difficile, chi ha ruoli di governo deve sapersi assumere la responsabilità delle proprie decisioni». Anche perché, ricorda il presidente, «tanta gente in giro non ha ancora capito che sta giocando con la sua salute e con quella degli altri. Lo ripeto da venti giorni. Servono rinunce e sacrifici da parte di tutti, nessuno escluso. E chi fa lo strafottente deve pagare».

Twitter: @MarioBarresi

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