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Anche a Palermo il centrodestra in piazza contro il governo Conte

Di Redazione |

PALERMO – Palloncini verdi, bianchi e rossi e bandiere tricolori: anche a Palermo, come in altre 100 piazze d’Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si sono mobilitati «per dare voce all’Italia che non si arrende». Una manifestazione, «nel rispetto delle regole», dicono gli organizzatori, davanti al teatro Politeama, con i maggiori esponenti del centrodestra in «una giornata simbolica per rivendicare la libertà e l’orgoglio del popolo italiano – dice Carolina Varchi, deputato nazionale di FdI – Moltissimi italiani aspettano gesti concreti da parte di questo governo. Rappresentiamo simbolicamente milioni di italiani che non ci stanno a un’Italia destinata al declino per colpa del coronavirus e per le scelte del governo Conte».

Tra i presenti, anche il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega, con l’assessore regionale ai beni culturali Alberto Samonà, con i consiglieri comunali Francesco Scarpinato e Mimmo Russo (FdI), Andrea Mineo di Forza Italia. Assenti i consiglieri comunali della Lega di Palermo e provincia. La manifestazione di oggi è soltanto una prima iniziativa in vista dell’appuntamento nazionale in programma il prossimo 4 luglio al Circo Massimo a Roma, quando il centrodestra scenderà in piazza. 

«Oggi, 2 giugno, celebriamo l’Italia, una Repubblica fondata sul lavoro. Un Paese dove in questo momento c’è gente che vuole tornare a lavorare, che vuole rimettere in funzione l’economia – ha detto ha detto da Palermo il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega Salvini Premier -. Questo però viene impedito dalla burocrazia creata dal governo, che non riesce a dare risposte in grado di superare la crisi sanitaria e la crisi economica che ne è conseguita. Per questo siamo scesi in piazza, in maniera ordinata, in maniera corretta: per impedire che ci siano continuamente soprusi inseriti in decreti legislativi e in provvedimenti di legge che impediscono all’Italia di riprendere a lavorare e a vivere». 

«Siamo scesi in piazza insieme con le altre forze del centrodestra – ha detto il neo assessore regionale della Lega Samonà – per dare voce ai milioni di italiani e alle tantissime imprese che vogliono ripartire ma che non hanno avuto risposte concrete da parte del governo Conte, nel quale si continua a litigare per le poltrone. La Lega è al fianco degli italiani che chiedono di poter tornare a lavorare, a vivere, dopo mesi in cui a causa dell’emergenza coronavirus il Paese si è fermato. Per farlo, però è necessario togliere i troppi lacci burocratici tra il cittadino e lo Stato. Solo così si potrà ricominciare a far crescere la nostra economia».

«In Sicilia la crisi economica è tragica – ha detto il commissario della Lega per la provincia di Palermo, Triolo – . C’è il rischio di mandare a monte decenni di lotta alla mafia, perché dove lo Stato non c’è, l’anti Stato vince. Noi siciliani che siamo vissuti nel nome di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, che abbiamo vissuto la stagione delle stragi, che abbiamo portato in piazza la gente e che siamo andati in piazza con la gente da semplici cittadini piangendo i morti che l’hanno combattuta, non accetteremo che l’inettitudine di questo governo regali a cosa nostra la nostra isola, perché la Sicilia è nostra. Dei siciliani. E non sarà mai di cosa nostra».

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