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Qua la zampa

Il “catanese” Piedino primo cane bionico con zampe artificiali

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – Quattro zampe di titanio fanno di Piedino il primo “cane bionico” al mondo. Ed è catanese. Intendiamoci, altri animali hanno già subito la sostituzione di una o due zampette, ma mai di quattro tutte insieme. La prima operazione del genere era stata effettuata in Giappone su un gatto, mai su un cane.

E Piedino, meticcio trovato con i suoi sette fratellini appena nati “mangiucchiati” dai topi mentre la mamma di notte era andata a procacciare il cibo per i suoi piccoli incurante dei pericoli, è stato recuperato e salvato da Maria Giammona, volontaria che collabora con l’Anta. I danni sui cuccioli sono stati tanti, dalla coda alle orecchie, fino alle zampe, ma curati a dovere e con pazienza, sono stati tutti adottati e la mamma sterilizzata. Rimaneva lui, Piedino, che ha avuto la peggio con tutte e le 4 zampette “mangiate” dai roditori, oltre a un orecchio e tutta la coda. Non riusciva neanche a nutrirsi in modo naturale né a tentare i primi passi.

Così Maria l’ha tenuto con sé, allattato artificialmente e lottato con tutte le sue forze contro chi le consigliava di sopprimerlo. Le ricerche estenuanti su internet l’hanno condotta all’équipe di veterinari di Parma in grado di effettuare il primo impianto sperimentale di 4 endoprotesi. «Si tratta di un impianto intraosseo in titanio – spiega Maria – per un valore commerciale dell’intervento di 20mila euro. L’operazione è stata effettuata lo scorso 8 gennaio alla clinica “Cataniavet” di Antonio Seminara, assieme all’equipe “Ortovet” di Parma formata dai dottori Chadi Eid, Santoro e Martini. L’operazione è stata possibile grazie all’interesse dei veterinari che, studiando il caso e appurato la mia affidabilità, hanno abbattuto notevolmente la cifra per l’operazione, unica al mondo, coperta attraverso una raccolta fondi sui social che ci ha fatto raggiungere quasi 6mila euro, proprio la cifra che serviva».

Piedino è ancora spaventato, nel frattempo è cresciuto e ha dovuto mantenere il peso forma per non sollecitare eccessivamente le protesi, che al momento sono “monche” dato che i piedini veri e propri verranno aggiunti solo alla fine della fase post-operatoria. «Le difficoltà non sono poche – precisa Maria – le spese che devo sostenere sono altissime, Piedino necessita due o più volte al giorno della medicazione, che faccio io. Se lui fa la pipì e si bagna le zampe devo sostituirla; utilizzo il cotone agugliato, che devo comprare all’ingrosso a 150 euro, poi ci vuole la pomata apposita per evitare le infiammazioni, gli antibiotici per evitare rigetti e infiammazioni gravi, le fasce, le bende, le traverse perché non può fare i suoi bisogni fuori, insomma, un bell’impegno».

Fra circa 30 giorni Piedino toglierà le fasciature «e verranno applicati i piedini – spiega ancora Maria – attualmente ha solo i ferri sui quali non si può appoggiare perché si devono ancora saldare con la muscolatura liscia e le ossa, ho creato io delle palline di ovatta nelle parti terminali per ammortizzare i colpi e consentirgli un minimo di mettersi in piedi». Sono tante le richieste di adozione già pervenute a Maria, ma «per ora non intendo farlo diventare un fenomeno da baraccone – precisa – voglio che si rimetta in piedi, sarà difficile staccarmi da lui. Dovrebbe essere proprio una famiglia convinta di amare Piedino per sempre».

«Maria è una volontaria d’eccellenza – sottolinea Cinzia Calabrese, presidente Anta Catania – il mio appello è a tutte le persone di animo buono per dare un aiuto a Maria nella sua missione, da sola non ce la può fare. La conoscono tutti per le sue azioni di soccorso, basta consultare il suo profilo Facebook, e a breve uscirà il suo libro “Quando sarò grande vorrò essere come Maria Giammona”, anche solo il suo acquisto sarà un piccolo grande sostegno alla causa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA