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otto marzo

Festa della Donna, perché il simbolo è la la mimosa?

Di Redazione |

La mimosa è stata associata in Italia alla Festa della Donna a partire dal 1946. La scelta è ricaduta sul fiore giallo pperché sboccia proprio i primi di marzo, e fu scelto dalle organizzatrici delle celebrazioni di Roma perché si trattava di un fiore di stagione poco costoso e facilmente reperibile. La mimosa è diventata quindi il simbolo che ricorda le battaglie delle donne per l'uguaglianza tra i sessi.

In Italia la festa della donna fu stata celebrata per la prima volta nel 1922, ma era il 12 marzo e non l'8. Poi nel 1944 fu stato istituita a Roma l'Udi, Unione Donne Italiane, che decise di celebrare l'8 marzo la giornata della donna nelle zone liberate dell'Italia. A partire dagli anni '70 la ricorrenza ha anche assunto un valore femminista, visto anche il contesto sociale e politico dell’epoca. E fu proprio in quelle giornate ai primi anni Settanta che a Roma si sono tenute importanti manifestazioni per legalizzare l'aborto.

Furono Rita Montagnana, moglie di Palmiro Togliatti, Teresa Noce e Teresa Mattei che in una lunga riunione decisero di adottare la mimosa come fiore simbolo da regalare nella giornata dell’8 marzo. Inizialmente il fiore scelto per festeggiare le donne, era infatti la violetta, fiore simbolo della sinistra europea. Ma proprio le donne dell’UDI si opposero per diversi motivi: la violetta era difficile da trovare e soprattutto era molto costoso. Da qui l’idea della mimosa. Teresa Mattei, la partigiana Chicchi, orgogliosa, comunista "eretica", scomparsa nel 2013, raccontò che la mimosa era il fiore che i partigiani erano soliti regalare alle staffette, "Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente", disse un 8 marzo di vari anni fa commuovendosi guardando le tante donne sfilare con il fiore. 

In realtà, però, già durante il Fascismo, nei luoghi di lavoro, soprattutto in fabbrica, le donne avevano cominciato a regalarsi tra loro un rametto di minosa. Veniva portato un grande ramo e chi voleva ne prendeva un pezzetto e lo regalava ad una collega, ad una amica: era un segno di sorellanza, di vicinanza, di riconoscimento, del lottare insieme per i diritti delle donne. Insieme: infatti un rametto di mimosa è composto da tanti pallini, non è mai solo. È un fiore collettivo, composto, cioè, da tante individualità, tanti pezzetti singoli che, insieme, compongono il fiore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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