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Geraci Siculo, dove tutti sono donatori d’organi nel nome di Marta

Il 96,8% delle carte di identità elettroniche riportano la volontà La storia della bimba morta di leucemia

Di Redazione |

«Vogliamo essere un esempio virtuoso». C’è un senso di orgoglio appena contenuto per una “comunità che esprime un forte senso civico» nelle parole con le quali il sindaco Luigi Iuppa accoglie la notizia che Geraci Siculo, piccolo borgo medievale nelle Madonie in provincia di Palermo, è per il secondo anno il comune più generoso d’Italia nella donazione di organi.

Lo dicono i numeri delle adesioni: praticamente quasi la totalità dei residenti, il 96,8 per cento in rapporto alle carte di identità elettroniche emesse dal comune.

Da dove nasce tanta sensibilità? La spinta viene da una storia che ha commosso il paese: il caso di Marta Minutella, una bambina di 11 anni morta improvvisamente nel marzo 2021 per una leucemia fulminante. I genitori, Antonio e Maria Antonietta Bonomo, avrebbero voluto donare gli organi della figlia ma l’espianto venne escluso perché erano stati compromessi dalla malattia. Mamma è papà (lei insegnante di matematica, lui titolare di un’azienda zootecnica) vollero comunque firmare il consenso come un atto simbolico.

Il dolore della famiglia alimentò così una cultura della donazione che per Geraci Siculo è diventata, dice Iuppa, una nuova «buona pratica”: un altro capitolo della lunga storia di un borgo di appena 1.700 abitanti che nel Medioevo è stato la roccaforte politica della potente famiglia dei Ventimiglia. Di quel passato si conservano le testimonianze artistiche e architettoniche, la struttura urbanistica e la tradizione cavalleresca della giostra dei Ventimiglia. Al fondo di questo patrimonio storico ci sono una testimonianza culturale che ha dato vita a una vivace casa editrice, Arianna, e uno spiccato senso civico di cui il sindaco è molto orgoglioso. La storia delle donazioni, partita con la morte fulminante di Marta, è diventata una cultura condivisa e sentita di cui il comune si è fatto promotore.

«Il nostro ufficiale di stato civile – racconta Iuppa – si ritrova un facile consenso tutte le volte che, rilasciando una carta di identità, chiede al cittadino se è disposto a donare i propri organi. E così si raggiungono cifre che superano il 90 per cento dei casi». A spingere le adesioni contribuiscono, oltre al ricordo commosso di Marta alla quale è stato intestato un parco inclusivo, anche le iniziative pubbliche che vengono promosse dal 2021. Il programma di quest’anno prevede il 15 aprile, nel convento degli Agostiniani del XVII secolo, un convegno sulle donazioni. Il titolo riprende l’idea che in questo campo «anche al Sud si può».

Il 16 aprile allo stadio della Santissima Trinità, dove ogni anno di svolge la giostra dei Ventimiglia, si giocherà una partita del cuore tra la nazionale dei trapiantati e la squadra del Geraci che milita nel campionato siciliano di eccellenza. «Siamo piccoli – commenta il sindaco – ma abbiamo uno sguardo lungo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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