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Non luogo a procedere per Dell’Utri: cancellata condanna per frode fiscale

Di Redazione |

MILANO – Per difetto di estradizione la seconda Corte d’Appello di Milano ha dichiarato non luogo a procedere per Marcello Dell’Utri e ha cancellato la condanna inflitta in primo grado a 4 anni di carcere per una presunta frode fiscale da 43 milioni di euro e commessa tramite la compravendita di spazi pubblicitari televisivi. I giudici hanno accolto l’eccezione dell’avvocato Francesco Centonze, difensore dell’ex senatore che sta espiando in detenzione domiciliare la pena definitiva di 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

I giudici hanno accolto l’eccezione della difesa di dell’Utri la quale ha rilevato l’assenza di estensione dell’estradizione – richiesta che avrebbe dovuto fare la Procura e della cui mancanza non si è accorto nemmeno il gup nel corso del processo in abbreviato – per i fatti al centro del procedimento e che sono precedenti rispetto alla consegna dell’ex senatore disposta dal Libano, dove era stato arrestato per la condanna definitiva, il 13 giugno 2014. Per gli avvocati Centonze e Francesco Bordiga, «l’assenza di estensione dell’estradizione, in violazione dell’art.29 della Convenzione Italia-Libano in tema di cooperazione giudiziaria, ha viziato l’esercizio dell’azione penale» essendo la stessa estensione «una condizione di procedibilità». Il sostituto procuratore generale Celestina Gravina stamane, per porre rimedio alla svista procedurale dei magistrati di primo grado, appellandosi alla riforma Orlando ha chiesto la sospensione del giudizio per procedere all’estensione dell’estradizione. Ma la corte, presieduta da Guido Brambilla, ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere per Dell’Utri. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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