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Ars, eletti i presidenti delle commissioni: Pd “pigliatutto”, escono di scena Udc e M5s

Ncd porta a casa la presidenza di Vinciullo al Bilancio

Di Redazione |

L’elezione dei presidenti delle commissioni parlamentari dell’Ars provoca qualche scossa nella maggioranza e il definitivo tramonto del “Modello Sicilia”: il Movimento 5 Stelle, infatti, dopo essere rimasto fuori dal Consiglio di Presidenza a causa dell’addio al Movimento del vicepresidente Antonio Venturino, perde oggi anche la presidenza della commissione Territorio e Ambiente. Nella maggioranza, invece, si registra l’uscita di scena dell’Udc che non piazza nessuno dei suoi uomini alla guida di una presidenza. Al termine di un pomeriggio scandito da intese tradite e accordi che reggono sul filo di lana, dunque, il Pd si aggiudica la guida di quattro commissioni su sette, due vanno agli uomini di Sicilia Futura, una al Nuovo Centro Destra.   Il Partito Democratico, che già gioca un ruolo di primo piano nel governo con 6 assessori su 12, si conferma “pigliatutto” all’Ars con quattro presidenze di commissioni: a Giuseppe Digiacomo che viene confermato alla Sanità, si aggiungono Giuseppe Laccoto (Attività Produttive), Concetta Raia (UE) e Mariella Maggio (Ambiente e Territorio). Proprio l’elezione di Maggio, che a sorpresa ha superato il presidente uscente Giampiero Trizzino per un voto (8 a 7), ha sancito l’uscita di scena del Movimento 5 Stelle.   «Avere fatto un buon lavoro in commissione evidentemente non conta – commentano Gianina Ciancio e Valentina Zafarana, parlamentari M5S – forse il modo in cui abbiamo affrontato temi delicati, ad iniziare da energia e rifiuti, ha dato fastidio a qualcuno». Altro “escluso eccellente” come detto è l’Udc, che per due volte con Margherita La Rocca Ruvolo ha sfiorato l’elezione in prima e in quinta commissione, vedendosi però superare per un voto, 8 a 7. «Più che della presidenza presa dall’Udc – dice il capogruppo Mimmo Turano – penso all’accordo istituzionale che è stato tradito». Con le due presidenze a Sicilia Futura (Salvatore Cascio alla commissione Affari Istituzionali e Marcello Greco confermato alla guida della commissione Cultura e Lavoro) la forza politica che fa riferimento a Totò Cardinale viene in qualche modo “risarcita” dalle recenti tensioni nate in seguito alla nomina degli assessori della nuova giunta.   Infine il ruolo del Nuovo Centro Destra, che con la presidenza della commissione Bilancio a Vincenzo Vinciullo porta a casa un risultato frutto, probabilmente, del sostegno “esterno” sulle riforme alla coalizione di maggioranza. Restano ancora da completare gli uffici di presidenza delle singole commissioni, con l’elezione dei due vicepresidenti e del segretario.

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