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Covid: come sta la Sicilia? La relazione dell’assessore Razza all’Ars

Di Redazione |

PALERMO – «Qualche ora ancora e scopriremo se indice rt ci consentirà di condividere con il governo centrale un valutazione che vede un possibile declassamento di rischio per la nostra regione». Lo ha detto l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza nel corso del suo intervento all’Ars sulla crisi pandemica in Sicilia.

Nelle ultime settimane, ha ricordato Razza l’incidenza per 10 mila abitanti «ci trova al quinto posto, quella per deceduti sempre per 10 mila abitanti al 12esimo posto, e i tamponi molecolari realizzati, sempre su 10 mila, al 7mo posto». Con l’inserimento dei tamponi antigenici, il tasso di positività nell’isola è passato dal 12% al 5%.

«In Sicilia – ha detto – i ricoverati sono il 3 per cento degli attuali positivi. In terapia intensiva si trovano 228 persone, l’1 per cento del totale dei positivi». Rispetto alla pressione sugli ospedali e all’occupazione dei posti letto, l’assessore ha detto che la Sicilia «è tra le regioni italiane che hanno il maggior rispetto dei parametri di ospedalizzazione, che vedono una soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per la degenza ordinaria».

«L’Isola in questo momento si trova al di sotto di entrambi i parametri», ha spiegato l’assessore sottolienando che «nelle prossime 48 ore potremo comprendere se le decisioni prese di concerto con il Governo nazionale abbiano avuto l’effetto di limitare la diffusione del contagio e di evitare un danno significativo all’apparato produttivo, limitando nel tempo la chiusura della attività commerciali». 

In aula si è parlato anche di assunzioni. «La crescita del personale sanitario non è stata pari in tutte e nove le province dell’Isola – ha riferito Razza -. Oggi complessivamente a disposizione dell’emergenza Coronavirus sono state assunte 6.176 persone, di cui 1.945 medici e 1.855 infermieri, la parte restante è composta da operatori socio-soanitari, informatici, personale amministrativo che si è occupato delle attività di informatizzazione e diagnostica». 

Anche la scuola è stato uno degli argomenti affrontati durante il dibattito dall’assemblea. «Sono 65mila gli studenti delle scuole medie inferiori che a oggi sono stati sottoposti a una valutazione diagnostica – ha rivelato Razza –  e nell’imminenza del possibile passaggio alla zona di classe più ridotta vi è la possibilità di approvare nelle prossime ore, con il contributo del Comitato tecnico scientifico regionale, un programma “Scuole sicure” condiviso con l’assessorato all’Istruzione per la ripartenza delle Istituti secondari superiori”.

«Dall’11 al 24 gennaio i tamponi effettuati sono stati 22.500, dal 28 dicembre al 10 gennaio sono stati 44.293, dal 21 al 27 dicembre, il cuore del rientro, circa 40mila”.

Naturalmente si è parlato anche di vaccini. e mentre trattiamo a parte la polemica sugli imucati, l’assessore ha invece espresso preoccupazione per la fortunitura di AstraZeneca. «Ci si attendeva – ha affermato – una consegna entro marzo oltre 8 milioni di dosi che sembrano essere diventate circa 3 milioni. Un calo imponente». E ha spiegato che il rispetto del calendario vaccinale «è legato a due variabili: la quantità dei vaccini che potranno essere distribuiti sul territorio e la tempestività con cui arriveranno in tutte le regioni italiane».

Critiche da Pd

“Una relazione desolante che non dà una sola risposta concreta ai tanti problemi nella gestione Covid in Sicilia”. Lo ha detto il capogruppo Pd all’Assemblea regionale siciliana, Giuseppe Lupo, a proposito dell’intervento in Aula dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, durante il dibattito sull’emergenza pandemica nell’Isola. “Nonostante le 6.000 persone assunte per l’emergenza sanitaria – aggiunge il democratico – non è cambiato nulla rispetto alle clamorose inefficienze del sistema del tracciamento, a conferma del fatto che l’assessorato ha ormai rinunciato ad aggredire i problemi di fondo necessari a interrompere la catena del contagio”.

Per Lupo “dichiarazioni vaghe e generiche di Razza anche sulla somministrazione dei vaccini, in particolare per gli oltre 320mila cittadini siciliani over 80. Nessun intervento concreto, infine, per la sicurezza scolastica ma solo slogan e annunci. Lo ribadiamo ancora una volta – conclude Lupo – senza un sensibile potenzialmente del sistema dei trasporti pubblici locali non sarà possibile pensare al ‘sistema scuolà in sicurezza”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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