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Schifani: “Gestione fondi? Provenzano le spara grosse”.

A Catania il candidato del centrodestra alle Regionali. "Si aspettano anche 4 anni per una concessione, è inaccettabile"

Di Redazione |

 «Non capisco da quali fonti possa dedurre queste conclusioni. E’ chiaro che siamo in campagna elettorale e Provenzano per adesso le spara grosse, anche perché i siciliani non si ricordano un ministro del Sud chiamato Provenzano. Io non voglio fare polemica. E’ la sinistra che sapendo di perdere lancia degli anatemi e del terrorismo che non ci appartiene». Lo ha detto Renato Schifani, candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Siciliana, oggi, a Catania, ai giornalisti a margine di un incontro con i rappresentanti di Confindustria e Ance, rispondendo così alle dichiarazioni del vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano che in una intervista al quotidiano La Sicilia ha affermato che ci sarebbero la mani della mafia sui 50 mld di fondi destinati alla Sicilia e che le somme sono a rischio.

«Voglio essere rassicurante nei confronti dei siciliani – ha proseguito – siamo persone serie e sono circondato da colleghi che nella loro attività politica hanno dimostrato di essere persone capaci. Anzi, recupereremo quello che non è stato fatto durante i governi della Sinistra, in primis il governo Crocetta», ha concluso. 

«I ritardi che arrivano fino a 4 anni per le autorizzazioni costituiscono un dato allarmante che offende la dignità della Sicilia e offende chi vuole investire nella nostra terra. È inaccettabile che si attendano anni per ottenere una concessione. Il nostro territorio non può essere frenato perché offre straordinarie opportunità» ha detto, in mattinata, in Confindustria a Catania.

"L'Europa dovrebbe fare di più per il caro energia, così come dovrebbe fare di più sul tema dell’immigrazione", ha dichiarato. "Se parliamo di Europa unita – ha aggiunto – vediamola sul tappeto. Perché l’unità dell’Europa è un conto, un principio encomiabile. Però quando sugli sbarchi e sull'immigrazione, le ricollocazioni non vengono fatte da parte dell’Europa, quando sul tetto da mettere sul costo dell’energia c'è qualche paese che nicchia consentendo poi alla Russia di minacciarci e di interrompere e chiudere il rubinetto del gas e se si impone il tetto al prezzo dell’energia, questo non va bene…".

 "No agli assessori tuttologi, sì agli assessori politici che abbiano una competenza nel ramo. Ed eventualmente un sì subordinato a tecnici che abbiamo comunque un’esperienza politica", prosegue  Schifani. "Cito un caso per tutti – ha aggiunto Schifani – Letizia Moratti, non vive in Sicilia ma è un esempio emblematico. Nessun veto, nessuna dichiarazione contro qualcuno. E se qualcuno pensa di farci apparire divisi, si sbaglia perché io sono per la logica dell’unità e della condivisione".COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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