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Infrastrutture iblee e vertenza Ast, Sud chiama Nord: “Le decisioni in IV commissione all’Ars incideranno zero sulle scelte del governo”

Monaca e Lombardo: "Penalizzazioni da scongiurare per il territorio"

Di Redazione |

“Sentire parlare la maggioranza di governo, a Palermo, di programmazione dei fondi Fsc per la viabilità regionale, dopo che ci siamo fatti scippare da Roma 2,1 miliardi di euro, pari ad un terzo dell’intero stanziamento, è inaccettabile”. Lo sottolinea il deputato regionale di Sud chiama Nord, Pippo Lombardo, componente della IV commissione all’Ars, facendo riferimento ai lavori dell’ultima seduta dell’organismo consultivo, in cui si è parlato, tra l’altro, delle opere infrastrutturali che riguardano la provincia di Ragusa. L’on. Lombardo ha comunicato al coordinatore provinciale di Sud chiama Nord Ragusa, Paolo Monaca, come tra le opere che rischiano di subire penalizzazioni ci siano anche il lotto 9 dell’autostrada Siracusa-Gela, vale a dire il tratto Modica-Scicli, ma anche la circonvallazione di Pozzallo Sp 66, lo svincolo autostradale Ispica Pozzallo, la Sp 46 che collega Ispica a Pozzallo e la Sp 94 Scicli-Modica. “Abbiamo letto – spiega Monaca – degli impegni assunti in proposito dall’assessore regionale Aricò. Ora attendiamo che possano esserci conseguenti atti formali” (nella foto da sinistra Monaca, Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, e l’on. Giuseppe Lombardo).

“Il problema reale è che – aggiunge l’on. Lombardo – la maggioranza pensa di continuare a prendere in giro i siciliani dopo che ha rinunciato ai fondi del contenzioso sulla compartecipazione della spesa sanitaria, circa 9 miliardi, e dopo che ha regalato 2 miliardi a Roma per il ponte e per i termovalorizzatori, con una seduta di commissione dove si è parlato del nulla e dove la stessa commissione, come tutti sappiamo, può incidere zero rispetto alle scelte che il governo dovrà compiere”. Un altro aspetto che preoccupa, affrontato sempre durante i lavori della commissione, è quello che riguarda la vertenza Ast. “Situazione drammatica – chiarisce Monaca – ho incontrato in questi giorni una delegazione del personale dipendente del nostro territorio. Da quanto emerge, ci sono bilanci non approvati, l’ultimo è quello del 2020, e perdite che ammonterebbero a circa 14 milioni di euro. Nel preconsuntivo del 2023 si registra un piccolo utile, assolutamente insufficiente a fronteggiare le copiose uscite. Emergerebbe, da quanto sta accadendo, la volontà del governo Schifani, invero un percorso già iniziato con la giunta Musumeci, di smantellare l’azienda che ha sempre meno lavoro perché sono state, non si capisce il perché, perse molte quote di mercato a vantaggio delle società private che operano in questo stesso campo. In più, mezzi vecchi, quelli più recenti risalgono al 2005. E poi ci sarebbe un problema di liquidità visto e considerato che le assicurazioni dei vari mezzi sono pagate di quindici giorni in quindici giorni. Ci riserviamo di effettuare alcune iniziative specifiche con la nostra deputazione regionale di Sud chiama Nord anche perché l’on. Lombardo, durante l’ultima seduta della commissione, ha chiesto di potere ricevere gli ultimi bilanci non approvati e le convocazioni del cda, materiale che non è riuscito a reperire in altro modo”.

“I numeri – precisa Monaca – sono impietosi. Se il debito supera, come in questo caso, un terzo del capitale sociale le strade da compiere sono due: o la Regione ricapitalizza oppure deve mettere in liquidazione la società. Sud chiama Nord chiede che sia presentato un piano industriale serio con la Regione che investa sull’Ast allo scopo di fare recuperare le tratte redditizie, non dimenticando che l’Ast effettua anche le cosiddette tratte sociali, che rivestono una qualche utilità, che hanno una valenza pubblica. E anche per questo è necessario intervenire così da fornire garanzie specifiche al personale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA