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Ragusa, in piazza San Giovanni il tradizionale comizio anarchico del Primo maggio

"Ci rifiutiamo di soggiacere alla follia militarista: siamo a fianco dei disertori russi, ucraini e israeliani"

Di Redazione |

Il primo maggio organizzato come ogni anno dal Gruppo anarchico di Ragusa nel capoluogo, ribadisce un “No a tutte le guerre” che da anni, con insistenza, gli anarchici, assieme al Movimento No Muos, portano avanti. 

Le parole d’ordine del comizio, che si svolgerà a partire dalle ore 10,30 in piazza San Giovanni, vanno da “Basta con il genocidio del popolo palestinese” ad un sentito “A fianco dei disertori russi, ucraini, israeliani” che si rifiutano di soggiacere alla follia militarista. 

Strettamente collegato al tema guerra, verrà ribadito il No al patriarcato, il No al fascismo e al razzismo, e il No a una Sicilia colonia energetica del Nord, quindi il No all’autonomia differenziata. E invece un Sì alla difesa dell’ambiente dall’aggressione capitalista, Si alla sanità gratuita e all’uguaglianza economica, contro le ingenti spese militari e i tagli al welfare che l’economia di guerra impone alle classi sociali più deboli.

Al microfono si alterneranno Pippo Gurrieri (nella foto), Natale Musarra, Antonio Rampolla, la neo costituita Assemblea Contro le Guerre che si presenterà con la lettura del documento di fondazione. La parola passerà quindi ad Antonio Mazzeo che affronterà la questione del coinvolgimento dell’Italia (e della Sicilia con le “sue” basi militari) nei conflitti in corso in Ucraina, Palestina ed in altri scenari in Africa del Nord, del Centro e dell’Est; il continuo potenziamento delle installazioni militari a Sigonella, la militarizzazione dell’istruzione nel nostro paese, il cinismo dei governi di ieri e di oggi nel promuovere una centralità della guerra a scapito della sanità pubblica, dell’istruzione, dei servizi essenziali, ecc.

Il primo maggio ragusano è dedicato a Ilaria Salis, detenuta in Ungheria perché antifascista, e a Luigi Spera, antimilitarista palermitano agli arresti con l’accusa di aver preso parte ad un’azione dimostrativa contro lo stabilimento dell’industria militare Leonardo SpA del capoluogo siciliano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA