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Apnee notturne: quando il respiro si interrompe durante il sonno

Di Redazione |

Il respiro che si interrompe durante il sonno per diversi secondi: delle vere e proprie apnee notturne che rovinano la qualità del riposo, e che a lungo andare possono essere un fattore di rischio per malattie come infarto, ictus e ipertensione. È la Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas), che si esplicita  con prolungate pause della respirazione seguite da intervalli più o meno regolari. In poche parole, si tratta di  ostruzioni complete o intermittenti delle vie aeree. Che si ripercuotono sul fisico, oltre che sulla psiche dei bambini in debito di sonno. Un rischio da non prendere sottogamba: stanchezza, disattenzione e ipereccitabilità. 

Le apnee ostruttive sono un disturbo estremamente frequente: si stima che interessino il 24% degli uomini e il 9% delle donne di mezza età. Tuttavia solo nel 4% degli uomini e nel 2% delle donne il disturbo ha una gravità tale da richiedere una terapia: in Italia i pazienti che ne avrebbero bisogno sono 1,6 milioni. La sindrome colpisce anche il 2% circa della popolazione pediatrica in età prescolare e scolare, come dimostrerebbe il caso avvenuto questa notte a Santa Teresa di Riva. La forma ritenuta più aggressiva e pericolosa si manifesta con eventi ricorrenti di parziale o completa ostruzione delle vie aeree durante il sonno, che interrompono la normale ventilazione, provocando di conseguenza una frammentazione del sonno stesso, deficit neurocognitivi e patologie cardiovascolari anche in tenera età. 

La principale causa di Sindrome OSAS pediatrica deriva da un’ipertrofia adeno-tonsillare. Ma vi può essere pure un legame (meno frequente) con patologie neuromuscolari, obesità e alterazioni anatomiche cranio-facciali.

In Italia la patologia, oltre che poco conosciuta, è poco diagnosticata a fronte dell’88% di pazienti in cura in Francia, all’85% in Germania o al 71% in Spagna, i pazienti con Osas in terapia in Italia sono solo il 17%. Questo significa la presenza di una grande quantità di persone, in prevalenza uomini, che stanno mettendo a rischio senza saperlo la propria salute e la propria sicurezza oltre che, in certa misura, anche la sicurezza altrui.

Perché come prima conseguenza la sindrome ha un’eccessiva sonnolenza diurna e quindi un aumento dei rischi per gli incidenti d’auto e gli infortuni sul lavoro. Le implicazioni delle Osas sulla sicurezza, in particolare inambito stradale, sono state oggetto di diversi studi: la guida distratta o indecisa, cui fa capo anche la sonnolenza, è causa di 1 incidente su 5 – hanno detto gli specialisti – incidenti spesso molto gravi che, come evidenziato dall’Aci, comportano un rischio di mortalità  più che doppio rispetto a quelli determinati da altre cause, tanto che almeno un incidente mortale alla settimana è imputabile al sonno.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA