Notizie Locali


SEZIONI
°

Contenuto riservato ai membri

IL FENOMENO

La “pillola blu” ma non solo: dallo smercio online ai furti in ospedale, cresce il traffico illegale di farmaci (anche in Sicilia)

Nostra inchiesta sul “pharma crime” e sul redditizio business dei medicinali, a volte contraffatti a volte rubati: i casi degli antitumorali trafugati a Catania

Di Laura Distefano |

«Avrei bisogno di ordinare due scatole di Viagra. Per San Valentino ho organizzato una serata romantica e non vorrei avere brutte sorprese. Alla mia età potrebbe capitare». Sulla linea whatApp di un insospettabile agente di commercio arriva il messaggio di un vedovo settantenne che vuole festeggiare “come si deve” la notte degli innamorati. E così si è rivolto al suo pusher di pillole azzurre di fiducia che «vende prodotti per aumentare le prestazioni sessuali» sottobanco. Tutto molto facile. Basta ordinare, pagare alla consegna o tramite strumenti online e gioco è fatto. Non c’è bisogno di prescrizione medica e poi si risparmia. Ma è un farmaco sicuro? Purtroppo non passando dalla filiera autorizzata è impossibile avere garanzie. E così si assumono medicine che comunque provocano cambiamenti importanti dal punto di vista delle prestazioni che hanno un effetto sul carico del cuore. Una notte stile cinquanta sfumature di grigio vale il rischio? Guardando i numeri degli incassi dei farmacisti clandestini pare proprio di sì.

Ma poi, basta andare su qualsiasi piattaforma e-commerce e scrivere «viagra o cialis» per trovare di tutto e di più. A qualsiasi fascia di prezzo. Obiettivo essere «l’uomo che non deve chiedere mai», come suggeriva un vecchio claim pubblicitario. Anche se in quel caso si parlava di deodorante e non di farmaci.E se la pillola azzurra più famosa del pianeta – e i suoi simili – ha una curva della domanda sempre in crescita, non lo sono da meno gli anabolizzanti. Con branchie che riguardano il doping degli sportivi ma anche degli animali da competizione.

I numeri

Qualche numero? «Al top dei farmaci più trafficati – si legge in un report ufficiale dell’Agenzia Italiana del Farmaco presentato qualche anno fa alle 7 potenze mondiali – quelli per la disfunzione erettile, che coprono circa il 60% del totale. Ma nel mirino del crimine ci sono anche oncologici, antidepressivi e antiepilettici. Commercializzati da una rete criminale spesso internazionale, che passa dal web (basti pensare che solo l’1% dei siti di vendita on line di farmaci è legale) e agisce con estrema rapidità e agilità. Lucrando sulla domanda di salute dei pazienti, sulle speranze dei malati inguaribili, su una domanda diffusa di sostanze illegali, anche psicotrope, sul crescente ricorso al fai da te. Fuori da ogni controllo medico o con la compiacenza di professionisti senza scrupoli».

Il fenomeno del “pharma crime” non è solo cyberg. Ma riguarda anche una filiera parallela a quella delle droghe sintetiche. Esistono veri e proprie fabbriche gestite da gruppi criminali che immettono, soprattutto attraverso siti web civetta, queste pillole contraffatte sul mercato nero. Fatturati e guadagni da milioni di dollari all’anno solo in Italia.

Tra gli ultimi dati disponibili da fonti aperte sono quelli diffusi da un G7 che aveva avuto nel 2017 come obiettivo proprio il contrasto a questo fenomeno criminale così pericoloso per la salute pubblica. I carabinieri dell’Agenzia italiana del farmaco avevano stimato un giro d’affari di 21,6 milioni di dollari americani.

Le organizzazioni

Ma i gruppi organizzati per il traffico illegale di prodotti sanitari, tra cui medicine e terapie, non sono solo produttori. Esistono anche organizzazioni – per lo più operanti in Campania ma con basisti anche in Sicilia – che si riforniscono mettendo a segno colpi milionari. I furti riguardano soprattutto medicine molto costose: come le terapie oncologiche. Solo a Catania negli ultimi anni l’ospedale Garibaldi e Cannizzaro hanno subito pesanti perdite nell’approvvigionamento della cura dei tumori. Topi, esperti, sono riusciti a portare via dalla farmacia del centro sanitario d’eccellenza decine e decine di confezioni di medicine destinati alla terapia di molti malati di cancro. La polizia riuscì nel caso del furto al Garibaldi a individuare i ladri. Per il colpo più recente (le medicine sparite costavano 400.000 euro) sono in corso le indagini della squadra mobile etnea volte ad acciuffare i malviventi. Più rare le possibilità di recuperare le terapie oncologiche depredate.

In netta ascesa, poi, c’è anche la vendita illecita di sostanze psicoattive e di integratori alimentari. Il mondo del wellness è mitragliato da prodotti che promettono miracoli estetici. E in un’era dove l’apparire è diventato il centro di gravità permanente per una grossa fetta della popolazione occidentale questi venditori del sogno del corpo perfetto si arricchiscono con molta facilità. E tra beveroni, intrugli e pasticche che di naturale hanno ben poco le vendite schizzano.

Come accalappiare il cliente? Basta investire in una promettente campagna social che solletica i desideri di chi cerca gli elisir. Web, ma anche darkweb, è l’ambiente quasi perfetto dove “agganciare” la domanda e “concretizzare” l’offerta.

E infatti l’Europol (guarda approfondimento nella pagina) sta ponendo particolare «al cyber patrolling del mercato on-line», che rappresenta «un fenomeno in crescita esponenziale favorito dall’anonimato della rete e dalle opportunità di speculazione offerte dai differenziali normativi nelle legislazioni di settore dei diversi Paesi».

Quindi il «cybercrime farmaceutico» rimane uno degli aspetti più sensibili: «Sia per il rischio che i cittadini si affidino a rimedi “fai da te” disponibili in rete – alimentando quindi il mercato dei farmaci di provenienza dubbia – sia per il proliferare di siti che offrono in vendita sostanze dopanti e stupefacenti».

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA