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«Sfrutta i lavoratori», sotto inchiesta il 118 a Siracusa: due indagati

Controllo giudiziario dei carabinieri sulla Seus. La società: «Vicenda che riguarda precedente amministrazione»

Di Redazione |

Carabinieri del Nil stanno eseguendo a Siracusa un controllo giudiziario di azienda disposto dalla Procura aretusea nei confronti della Seus Scpa, società a intero capitale pubblico che ha in gestione i servizi di assistenza e del pronto intervento del 118.

Le ipotesi di reato contestate sono «sfruttamento dei lavoratori e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, in concorso», in «esecuzione di un medesimo disegno criminoso, sfruttando e intimidendo i dipendenti». Il provvedimento è eseguito da carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Siracusa.

«Le ipotesi di reato contestate alla Seus non riguardano l’attuale amministrazione dell’Azienda. Poniamo la massima fiducia sull’operato delle forze dell’Ordine e della magistratura» ha detto Riccardo Castro, neo presidente del Cda della Seus, commentando l’operazione dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Siracusa coordinata dalla locale Procura.

Sono due le persone indagate – Davide Croce, 62 anni di Verona (legale rappresentante all’epoca dei fatti, della Seus Scpa, nonché datore di lavoro) e Giuseppe Domenico Lombardi, 52 anni di Canicattì (procuratore speciale con delega espressa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e con autonomo potere di spesa) – con l’accusa di sfruttamento dei lavoratori e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. L’indagine del Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Siracusa è stata condotta con l’ausilio dello Spresal di Siracusa, coordinata dalla Procura di Siracusa.

Secondo i militari, tra agosto 2020 e dicembre 2021, i due dirigenti della Seus in concorso tra loro avrebbero impiegato gli autisti soccorritori (circa 180 dipendenti solo nella provincia di Siracusa) sottoponendoli a condizioni di “sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno; intimidendoli con la contestazione strumentale di illeciti disciplinari in occasione delle segnalazioni di guasti alle ambulanze; instillando la paura di trasferimenti presso sedi di lavoro disagevoli; obbligando loro di prestare servizio su autoambulanze prive dei presidi minimi essenziali per prevenire disastri o infortuni sul lavoro».

Alla società Seus viene contestata la «responsabilità amministrativa degli Enti» in relazione allo sfruttamento dei lavoratori e per l’assenza di modelli organizzativi concretamente attuati ed idonei a prevenire reati. Notificate ai due indagati anche 24 prescrizioni e 21 disposizioni per numerose violazioni al testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro fra cui il mancato mantenimento in efficienza degli indumenti ad alta visibilità, mancato funzionamento del sistema di climatizzazione e degli estintori presenti in alcune ambulanze, presenza di ruggine all’interno del vano sanitario, sistema di ritenzione cinture di sicurezza non funzionante, mancanza sedili vano sanitario, maniglie interne ed esterne dei portelloni di accesso al vano sanitario mancanti e sostituite con cavi d’acciaio.

Le ipotesi di reato contestate ai due indagati sono lo sfruttamento dei lavoratori e la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, “poiche’ in concorso tra loro in esecuzione di un medesimo disegno criminoso”, impiegavano gli autisti soccorritori (circa 180 dipendenti solo nella provincia di Siracusa), sottoponendoli, spiegano gli inquirenti, “a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno, intimidendoli con la contestazione strumentale di illeciti disciplinari in occasione delle segnalazioni di guasti alle ambulanze instillando la paura di trasferimenti presso sedi di lavoro disagevoli obbligando loro di prestare servizio su autoambulanze prive dei presidi minimi essenziali per prevenire disastri o infortuni sul lavoro”.

Alla Seus – con sede legale a Palermo in via Caduti senza Croce, che ha in gestione i servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento del 118 – viene contestata la ‘Responsabilita’ amministrativa degli enti’ in relazione al reato di sfruttamento dei lavoratori e per l’assenza di modelli organizzativi concretamente attuati ed idonei a prevenire reati. Nel corso delle indagini sono state inoltre notificate ai due indagati 24 prescrizioni e 21 disposizioni con le quali con le quali sono state contestate numerose violazioni al Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro fra cui il mancato mantenimento in efficienza degli indumenti ad alta visibilita’ (Dpi), mancato funzionamento del sistema di climatizzazione e degli estintori presenti in alcune ambulanze, presenza di ruggine all’interno del vano sanitario, sistema di ritenzione cinture di sicurezza non funzionante, mancanza sedili vano sanitario, maniglie interne ed esterne dei portelloni di accesso al vano sanitario mancanti e sostituite con cavi d’acciaio, mancanza detersione esterna e interna mezzo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA