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Credito Etneo in campo per cogliere la sfida

Le iniziative intraprese dal gruppo Cassa Centrale che ha messo un miliardo di euro a disposizione delle Pmi 

Di Redazione |

Camminare al fianco di imprese e professionisti per rafforzare la dimensione socio-economica del territorio. Anche Credito Etneo scende in campo per cogliere la sfida del Pnrr, tramite le iniziative intraprese dal Gruppo Cassa Centrale, che ha messo a disposizione delle Pmi il plafond di 1 miliardo da utilizzare nel quinquennio 2021-2026. «Una parte sarà destinata alla provincia di Catania – spiega il direttore di Credito Etneo, Antonio Massimo Sena – rappresentando un’azione concreta nella gestione dei fondi europei riservati all’Italia, che ammontano a circa 191 miliardi e che dovrebbero avere un impatto di 600 miliardi di euro di investimenti privati da parte delle imprese e di 180 miliardi in termini di assistenza delle banche alle aziende beneficiarie».  Un ruolo determinante quello degli istituti di credito, come dice Chiara Cuscunà, presidente di Credito Etneo, «che dovranno trasferire competenze e risorse, sia finanziarie, a favore degli investimenti, sia consulenziali, per costruire partnership strategiche». In quest’ottica, infatti, rientrano alcune iniziative e incontri con aziende e professionisti: l’ultimo ha visto presenti oltre 80 Pmi di Catania. Un aspetto rimarcato anche dal presidente di Banca Sicana (Gruppo Cassa Centrale), Giuseppe Di Forti: «Avremo un ruolo fondamentale nel rilancio del Paese in questa fase post-pandemica, complice il legame privilegiato col territorio e i nostri soci».  Quella delle banche di credito cooperativo, infatti, è una realtà siciliana che vanta 130 anni di storia. I primi a beneficiare dei servizi offerti saranno gli operatori della filiera edilizia, settore trainante dell’economia del Paese e nel processo di transizione ecologica. «Una partnership che sarà fondamentale per i costruttori, anche nel far fronte al periodo di crisi dettato dal caro-prezzi – commenta il presidente di Ance Catania, Rosario Fresta – le aziende si aspettano molto dal Pnrr e saranno chiamate ad avere un ruolo da protagoniste: circa il 40% delle risorse, infatti, sarà incanalato nel settore. Un’occasione per riqualificare il territorio e avviare la rigenerazione urbana».  Tuttavia, le criticità non mancano: «Entro il 2023 gran parte delle opere dovrà essere appaltata e contrattualizzata per essere realizzata entro il 2026. Speriamo che le Amministrazioni siano celeri a svolgere il loro ruolo ed esserci di supporto». «Una mole incredibile di risorse che, però, rischia di essere inutilizzata – dice Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia – grazie alle banche le imprese potranno cogliere questa grande opportunità, su temi che fino a oggi sono stati discriminati per l’accesso al mercato: innovazione e sostenibilità in primis». Difficoltà che non vengono nascoste neanche dal presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Sebastian Carlo Greco, rimarcando «la necessità di affrontare gli ostacoli iniziali, facendoci trovare preparati per contribuire fattivamente al Pnrr. Abbiamo accolto con entusiasmo la sfida europea, che incentra sulla creatività la pianificazione degli interventi, a dimostrazione che gli architetti avranno un ruolo strategico nel processo che riguarda la pianificazione». Protagonisti potranno essere e lo saranno anche i giovani, «che ripongono grande speranza nel Pnrr Next Generation Eu, grande piano di sviluppo in prospettiva futura per innovare e riprogettare un mondo diverso», commenta il presidente di Confindustria Giovani Catania, Gianluca Costanzo. A essere coinvolti nella transizione green e tecnologica – come indicato da Luigi Duranti (coordinatore del Pnrr per il Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano), Marco Russo (sales consulant warrant hub Gruppo Tinexta) e Luca Lesignoli (Ceo Neosperience Lab) – saranno anche i professionisti, che «devono cercare di seguire e favorire il cambiamento, supportando aziende e cittadini, diventando presidio territoriale di legalità e sviluppo in questo processo di grande trasformazione», evidenzia il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania, Salvatore Virgillito.  Stessi principi anche per il Notariato, «importante nel garantire correttezza e trasparenza nelle operazioni, segnalando operazioni sospette – in linea con la normativa antiriciclaggio – e arginando il rischio di infiltrazioni mafiose», chiosa Maristella Portelli, componente del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone (presidente Andrea Grasso). 

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