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Report, il Ponte sullo Stretto e Totò Cuffaro nelle inchieste della puntata di questa sera

Danilo Procaccianti, con la collaborazione di Andrea Tornago, indaga sull'annosa vicenda della realizzazione dell'infrastruttura

Di Redazione |

“L’uomo del ponte” è il titolo della prima inchiesta della puntata di “Report”, in onda questa sera alle 20.55 su Rai 3 e RaiPlay. Danilo Procaccianti, con la collaborazione di Andrea Tornago, indaga sull’annosa vicenda. Da più di 70 anni si parla di ponte sullo stretto. Non si è mai costruito nulla, ma è costato già centinaia di milioni di euro. Nel 2013, dopo la liquidazione definitiva della società Stretto di Messina Spa decisa dal Governo Monti, sembrava un capitolo chiuso per il nostro Paese. Ha riaperto i giochi il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, che ha rimesso in piedi la società e riavviato tutte le procedure per la costruzione del ponte. Il bando di gara era stato vinto per un appalto da 4 miliardi, oggi nella Legge di bilancio ne sono previsti 11,6, ma non si capisce in base a quale progetto, visto che l’unico progetto definitivo esistente risale al 2012. Dietro l’operazione Ponte sono tornate vecchie conoscenze di berlusconiana memoria.

La seconda inchiesta s’intitola “Toto cambia”, di Claudia Di Pasquale con la collaborazione di Raffaella Notariale. Totò Cuffaro è tornato e con lui è tornata la Democrazia Cristiana. Tra i nuovi volti della Dc c’è quello di Nuccia Albano, primo medico legale donna della Sicilia e oggi assessora regionale alla Famiglia. Alcune settimane fa “Report” ha scoperto che è anche figlia dello storico boss di Borgetto, Domenico Albano, deceduto negli anni ’60. L’assessora ha dichiarato che non rinnega il padre, ma che il suo stile di vita è distante dalla mafia ed è all’insegna della legalità. Il fratello, Giovanni Albano, è a sua volta il presidente della Fondazione Istituto G. Giglio, che gestisce l’ospedale di Cefalù. Che ruolo ha avuto l’ospedale nella campagna elettorale della sorella? E che ruolo ha oggi la Fondazione Giglio nel contesto della sanità siciliana?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA