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Sogno chiamato Florida, nuovi poveri Usa

Di Redazione |

ROMA, 18 MAR – In un motel low cost, Magic Castle, in un non luogo nel nulla della provincia americana di Orlando, vicino Disneyland, si svolge la vicenda comica e triste di ‘Un sogno chiamato Florida’ di Sean Baker, film per il quale Willem Dafoe ha ottenuto la nomination all’Oscar come Miglior Attore non Protagonista, dopo aver già collezionato le nomination ai Golden Globe, ai BAFTA e agli Screen Actors Guild. Awards. Il film, in sala dal 22 marzo distribuito da Cinema di Valerio De Paolis, ci porta in un posto popolato da famiglie ai margini del sogno americano, tutte persone che non ce l’hanno fatta: obesi, aspiranti attori, escort, perdenti che non possono più permettersi un appartamento. E soprattutto in questo motel vivono, bambini che nessuno segue davvero, con famiglie scoppiate, disagiate, senza forma. È il caso di Moonee (Brooklyn Kimberley Prince), ragazzina di 6 anni piena di energia e spirito. Ma a vegliare su questo gruppo c’è per fortuna Bobby (Dafoe), affidabile e paterno gestore del posto

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