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Catania con i cingoli, tutti i segreti di un gruppo di ferro

Le palle inattive e la capacità di sbloccare subito il match: ecco perché i rossazzurri vanno a mille

Di Giovanni D'Antoni |

Avviso ai naviganti. Il Catania ha tanti artisti e sa farli suonare bene. Era noto alla vigilia del campionato, è risaputo anche dopo i primi quattro match di campionato: i rossazzurri hanno fame e le quattro vittorie in quattro partite hanno testimoniato le qualità di un gruppo costruito proprio per l’obiettivo massimo: tornare tra i professionisti con entusiasmo, caratteristica che da queste parti non manca affatto.

Se Ferraro è riuscito a capitalizzare il massimo dal suo gruppo, è merito di fattori che funzionano. Meccanismi studiati e, aspetto ancor più importante, non ancora perfezionati, a testimonianza che si può fare anche di più: giocare, segnare e divertirsi. 

Gol su palla inattiva

Punizioni, rigori e calci d’angolo. Il Catania lancia molti dei suoi acuti in contesto di palla inattiva, frutto di abili interpreti (Lodi su tutti) capaci di dare la scossa ad ogni occasione utile. La seguente statistica diventa notizia dal momento che tre dei quattro vantaggi dell’Elefante in questa stagione sono nate da situazioni di palla da fermo. La rete su punizione di Lodi a Ragusa, il cross di Giovinco da cui è scaturita la pregevole conclusione al volo di Rizzo a Licata, ed ultima in ordine temporale, sempre dai piedi del 10, la rete di giustezza del giovanissimo Vitale, segnatura che ha sbloccato la sfida contro la Vibonese. I rossazzurri costruiscono molto, concretizzando con tutte le soluzioni possibili: aspetto che esalta il gruppo e che Ferraro intende limare ancora in allenamento.  Subito a segno Curioso, ma a tutti gli effetti essenziale: il dato sottolineato dal tabellino: il Catania sblocca la partita subito, incanalando così su binari più che positivi la gara.

In tutte e quattro le giornate, i rossazzurri si sono portati in vantaggio nel primo quarto di gara: otto minuti sul cronometro all’Aldo Campo di Ragusa, mentre quindici minuti sono serviti a Rapisarda a mettere dentro la palla dell’1-0 al debutto casalingo contro il San Luca.

Meno di 240 secondi invece sono serviti a Vitale per sbloccare la partita contro la Vibonese. Il Catania segna con regolarità e tempestività: fattore che denota anche un approccio idoneo, indipendentemente dall’avversario. Sul cinismo qualche correttivo va trovato, al fine di non soffrire fino al triplice fischio, ma sulla bilancia degli elementi la celerità per la via del gol ha consegnato una fetta importante dei dodici punti fin qui messi in tasca.

Le frecce dell’arco

Ecco il fattore che molti hanno già notato e sul quale è emersa l‘ attenzione maggiore. Ferraro parla di una squadra composta solo da titolari: ad oggi il suo organico gli da ampiamente ragione.

In ordine: Lodi, Sarao, Rapisarda, Russotto, Rizzo, De Luca, Vitale, Jefferson e Forchignone. Nove interpreti in rete in quattro gare, tre di questi da subentrati, segno che il tecnico sa certamente chi gettare nella mischia, ma non solo. Contro difese spesso avvezze ad arroccarsi in difesa e ripartire in contropiede, il Catania trova la via del gol con più calciatori, e non si mostra “dipendente” da un solo marcatore. La doppia cifra è ambita da tutti quanti i giocatori (anche qualche under si è espresso considerandolo un sogno, per ora) e in una squadra top certamente serve, ma nell’idea di gioco del tecnico Giovanni Ferraro, miglior inizio probabilmente non poteva esserci.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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