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Ciclismo, Bassons: “Per doparmi mi offrirono un sacco di soldi”

'Mi chiesero di firmare due contratti, uno da corridore pulito'

Di Redazione |

ROMA, 15 LUG – “Tutti vivono ancora dentro una grande bugia. Oggi il supporto medico è molto più ampio, quindi puoi correre quasi allo stesso livello delle persone dopate. Ma questo supporto medico mi spaventa quasi più del doping”. Così Christophe Bassons, uno dei corridori che hanno denunciato l’uso di doping nel mondo del ciclismo, in un’intervista rilasciata alla Sueddeutsche Zeitung, e subito rilanciata dal dal quotidiano spagnolo Marca. “Tra una piccola dose terapeutica di Epo, 20 o 30 compresse al giorno per correre un Tour de France, si pensi per un momento cosa può essere più pericoloso. Il ciclismo guadagnerebbe enorme credibilità se i corridori dicessero esattamente cosa mettere nel proprio corpo ogni giorno”, ha aggiunto l’alfiere del ciclismo pulito. “Oggi la pressione psicologica è mostruosa”, aggiunge Bassons, che poi rivela di quando gli offrirono due contratti: uno se era pulito e un altro se era dopato. “Lo stipendio del secondo era 10 volte più alto”, aggiunge “Ho passato anni senza parlare nel plotone, nemmeno con i miei compagni di squadra – racconta -. Mi offrivano anche 40.000 euro al mese se mi drogavo con l’Epo, 10 volte di più di quello che guadagnavo, ma non ci sono riusciti”. Secondo l’ex corridore, lo hanno messo sotto pressione anche le prostitute: “Le donne mi portavano in albergo per tradire mia moglie. Hanno cercato di farmi fare cose proibite, ma io non mi sono mai arreso. Hanno cercato di accusarmi, ma non sono riusciti a beccarmi”.

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