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Ripescaggi in B, stasera o domani la sentenza: l’esito sarà una sorpresa?

Di Giovanni Tomasello |

CATANIA – La farsa continua. Come se non bastassero il caos e la catena di ricorsi di fronte a tutta una serie di provvedimenti discutibili, ora sono saltate fuori anche le “indiscrezioni”, notizie di cui non si conosce la fonte. Ecco che il Catania, al di là della sentenza del Collegio di Garanzia del Coni attesa tra stasera e domani, secondo l’ultima delle “indiscrezioni” non può comunque essere ripescato per un presunto illecito sportivo. Tutto falso e infondato come spiega lo stesso club etneo in un comunicato.

Il Catania, nel 2016, è stato condannato per “slealtà sportiva” che non ha nulla a che vedere con l’illecito o tentato illecito. Il tentativo di colpire duramente società e squadra rossazzurra è così fallito subito. Basta con le voci maligne, la ricerca disperata di illeciti che non esistono: già nella notte tra sabato e domenica avevamo accertato che l’indiscrezione contro il Catania era infondata e ci auguriamo che in queste ultime ore prima della sentenza del Collegio di Garanzia del Coni presieduto da Franco Frattini, non si tenti di usare altri “veleni” contro il Catania.

E si badi bene che il nostro non è vittimismo ma solo una constatazione amara e ha ragione il vicepresidente del Senato nonché amico da una vita Ignazio La Russa, quando ci ripete che il Catania non è certamente «simpatico a molti in alto loco». Dovrebbero arrossire di vergogna quei personaggi che stanno tramando contro una società che è riuscita a rialzarsi, pagando sempre più del dovuto. Dagli anni Novanta a oggi si è tentato più volte di far sparire il club etneo che ha pagato anche quando le responsabilità erano di altri, autorità comprese. Adesso basta!

Quanto alla sentenza, impossibile fare anticipazioni prima che venga emessa e si possono semmai fare solo supposizioni sfogliando magari la classica margherita. Di sicuro i giudici del Collegio di Garanzia del Coni hanno avuto il tempo di riflettere e stanno già scrivendo le motivazioni della loro decisione che potrebbe essere sorprendente come del resto è stata quest’ingarbugliata e assurda vicenda, senza precedenti nella storia del calcio.

Ancora oggi non riusciamo a comprendere il motivo di ridurre in fretta e furia e forzatamente il format da 22 a 19 squadre violando il regolamento. Chissà forse un giorno il commissario della Figc, Roberto Fabbricini, svelerà la verità e chi lo ha convinto a firmare il provvedimento che ha suscitato un vespaio di polemiche non rispettando la legge.

Ci sono sei squadre che sperano di essere ripescate e al lavoro ormai da due mesi, tecnici e giocatori che giustamente protestano ma questa snervante attesa è solo la triste conferma che il sistema calcio è crollato. C’è evidentemente qualcuno che fa quel che vuole con arroganza agendo pure nell’ombra e diffondendo anche le “indiscrezioni” che partono proprio dalla Capitale.

Una sentenza non può fra l’altro essere anticipata da nessuno. Frattini vuole le 22 squadre ed è contro le delibere di Fabbricini rimasto solo per l’ordinaria amministrazione e, quindi, non abilitato a prendere più decisioni per i casi straordinari.Ecco che prevale l’ipotesi delle 24 squadre per accontentare tutti. Ci risulta che lo stesso Frattini abbia già tuonato e speriamo che Malagò sia stato informato. Anche il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, conosce a fondo la questione: interverrà in extremis?

Ieri sera comunque il presidente del Coni, Giovanni Malagò, presente a Roma alla gara di apertura del Mondiale di pallavolo, Italia-Giappone, ha “finalmente” trovato il tempo per parlare del caso Serie B dichiarando all’Ansa: «Sbagliato dare giudizi sul campionato cadetto, vedo che tanti altri lo fanno io invece ho grande rispetto. Vediamo cosa accadrà martedì o mercoledì (ma forse intendeva dire lunedì o martedì, ndr). Vorrei pensare che sia un ulteriore elemento di riflessione e serietà proprio per la complessità della materia. Non ho mai commentato una sentenza o un giudizio da parte della giustizia sportiva – ha specificato il numero uno del Coni -. Sapete che c’è una dinamica di laicità e indipendenza. Ricordo che così come l’antidoping Nado Italia, il Collegio di Garanzia non è del Coni ma dello Sport, c’è tutta una dinamica su cui il Coni è semplicemente spettatore».

Fin qui Malagò ma il presidente del Coni forse ignora o fa finta di non sapere che il sistema calcio è crollato come conferma per ultimo il caso format Serie B. E quindi Coni e Figc restano responsabili di tutto questo caos. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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