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Catania: no indennizzo per stupro in guardia medica, dottoressa ‘Combatto da sola’

Di Redazione |

Palermo, 14 ott. (AdnKronos) – “Vivo ogni giorno un profondo senso di ingiustizia. Paradossalmente il mio aggressore è in carcere tutelato dallo Stato e io sono sola, io combatto ogni giorno”. A parlare con l’Adnkronos è Serafina Strano, il medico che nel 2017 venne violentata da un paziente durante il suo turno alla Guardia medica di Trecastagni (Catania). Sono passati due anni da quelle tre ore in cui la dottoressa rimase in balia del suo violentatore e oggi, dopo le udienze, i processi, le lotte per ottenere una maggiore sicurezza per i medici, Serafina si trova ad affrontare una nuova battaglia.

L’assicurazione ha respinto la richiesta di indennizzo per la violenza subita. “In relazione al sinistro le comunichiamo che non possiamo effettuare alcun pagamento poiché il diritto all’indennizzo risulta prescritto” scrive il liquidatore. “Si tratta di una polizza per infortuni stipulata dall’Asp di Catania per ogni medico della Guardia medica – racconta – La pratica era stata aperta d’ufficio dall’Azienda subito dopo la mia violenza ma da allora nessuno si è preoccupato di darmi notizie. Dall’ufficio legale non hanno fatto nulla e ora mi dicono che la documentazione avrei dovuto inviarla io…”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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