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Ventinove anni fa il delitto Rostagno, la Sicilia non dimentica

Di Redazione |

Con la deposizione da parte del Comune di Valderice di una corona di fiori a Lenzi, sul luogo del delitto, è stato ricordato, nel ventinovesimo anniversario del delitto, il giornalista e sociologo Mauro Rostagno.

Al cimitero di Ragosia (Valderice) si è tenuta una cerimonia laica davanti alla tomba di Rostagno. L’Associazione antiracket e antiusura di Trapani ha promosso un momento di riflessione con le scuole nel salone delle conferenze di Confindustria. “Ha avuto coraggio. E’ stato ucciso perché aveva scoperto il malaffare e gli intrecci tra mafia e politica, tra imprenditoria inquinata e mafia e aveva denunciato i comitati d’affari collegati alle logge deviate», ha detto in una nota il vice-presidente nazionale dell’Unione cronisti, Leone Zingales.

«Un altro giornalista ucciso dalla criminalità organizzata – ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso – perché la luce della verità è il loro peggior nemico. Cosa Nostra lo uccise a colpi di fucile: morì così Mauro Rostagno, che a Trapani aveva denunciato con i suoi articoli i rapporti tra mafia e politica. Successe il 26 settembre del 1988, il giorno dopo dell’omicidio del giudice Antonino Saetta. La nostra terra ha sofferto molto: ora le cose sono diverse e migliori ma non dobbiamo dimenticare. È proprio conoscendo questo triste passato che possiamo trovare l’energia per continuare e vincere la battaglia per la legalità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA