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Bimbo caduto in un pozzo, nella notte strato roccioso rallenta la trivella: cresce l’angoscia per Julen

Di Redazione |

MADRID – I lavori dei soccorritori per cercare di salvare Julen Rosello, il bambino di 2 anni e mezzo caduto in un pozzo vicino Malaga 8 giorni fa, domenica 13 gennaio, si sono rallentati di nuovo a causa dalla consistenza rocciosa del terreno. Le autorità affermano che la trivella usata per creare un corridoio parallelo al foro dove è caduto il piccolo ha colpito un tratto roccioso. Gli adulti non riescono ad infilarsi nel pozzo che ha solo 25 centimetri di diametro ed è profondo 110 metri e i macchinari sono stati bloccati dal suolo troppo duro e da una formazione rocciosa a due terzi della discesa.

Finora nessun contatto vocale è stato stabilito con Julen. L’unico segnale della sua presenza, riferiscono i soccorritori, sono alcuni capelli trovati nel pozzo che combaciano con il suo dna. I soccorritori sperano di trovarlo ad una profondità di 72 metri dove il terreno roccioso ha impedito di andare più in profondità. Gli esperti sperano quindi di scavare un tunnel orizzontale nel punto in cui credono che il bimbo sia intrappolato.

Siti di media spagnoli stamattina ribadiscono che i soccorritori stanno lavorano instancabilmente e che la perforazione di un tunnel verticale parallelo sta affrontando la sua sezione finale, dopo di che dovrà essere rivestito per assicurarlo e finalmente gli asturiani della Brigata di soccorso minerario di Hunosa entreranno in azione. Se non ci saranni nuovi eventi imprevisti, Julen sarà raggiunto domani, martedì.

Nel video la notte nella zona del pozzo in cui è caduto il bimbo, con la Guardia Civil e l’ambulanza pronte per il piccolo, e le parole di Angel Garcia Vidal, l’ingegnere che coordina le operazioni.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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