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Oggi è Santa Caterina d’Alessandria, il magnifico monastero di Palermo nel racconto di Alberto Angela

Di Redazione |

Santa Caterina d’Alessandria, è una martire del III-IV secolo vissuta in Egitto. Viene rappresentata secondo l’iconografia tradizionale con la corona, simbolo di regalità; la palma, simbolo del martirio e la ruota, simbolo del supplizio subito. Caterina incarna l’ideale della vergine consacrata a Cristo (nozze mistiche vd Leggenda di Iacopo da Varrazze). Il culto di Caterina si è diffuso in Sicilia durante la dominazione spagnola. 

Secondo la tradizione, Caterina era una bella giovane egiziana e la Leggenda Aurea specifica che era figlia del re Costa, il quale la lasciò orfana giovanissima, e che fu istruita fin dall’infanzia nelle arti liberali. Caterina venne chiesta in sposa da molti uomini importanti, ma ebbe in sogno la visione della Madonna con il Bambino che le infilava l’anello al dito facendola sua sposa, e per questo venne presa ad esempio come modello da seguire per le monache.

A Palermo c’è la chiesa e il monastero dedicati a Santa Caterina d’Alessandria. Dal 1311 fino al 2014 ha accolto suore di clausura dell’ordine domenicano. A partire dal 2017 è stato aperto al pubblico ed oggi è visitabile in qualità di museo d’arte sacra. Al suo interno si trova la dolceria, dove vengono riprodotti i dolci di svariati monasteri di Palermo secondo le antiche ricette delle suore.

All’interno un polittico in cui Caterina era rappresentata insieme ad altri santi, ma accanto ai simboli tradizionali era raffigurato il disco con le sette arti liberali. Oggi il polittico è esposto al museo Abatellis. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA