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Marzamemi, fazzoletto magico di Sicilia

A conferma di questa tendenza arriva il portale turistico Skyscanner che lo inserisce tra i 20 paesi più belli d’Italia, un fazzoletto di terra che attrae per il suo mare e la sua cultura marinara che si può gustare nei suoi ristoranti. E dove ora ci si può unire civilmente anche in spiaggia

Di Ottavio Gintoli |

Il weekend perfetto si trascorre a Marzamemi, piccolo borgo marinaro incastonato tra la riserva naturale di Vendicari e Pachino, dove il tempo sembra essersi fermato. Parola anche di Skyscanner.it, la versione italiana del portale di viaggi e turismo, che ha indicato Marzamemi tra i 20 paesi più belli d’Italia del 2016, adatti per dimenticare le fatiche di una settimana lavorativa intensa dedicandosi a sole, male e relax. Un bel biglietto da visita per una nuova stagione delle vacanze appena iniziata.A Marzamemi c’è anche l’opportunità di lasciarsi trascinare dalla movida notturna del posto, basta avere la pazienza di aspettare che il sole scenda e la musica dei piccoli locali sparsi tra piazza Regina Margherita e la Balata, l’antico molo che quasi permette di toccare con mano il mar Ionio. Ecco perché Marzamemi è la tappa perfetta per un weekend o per le vacanze. Per Skyscanner.it è “un fazzoletto d’Italia che attrae col suo mare da sogno e la sua cultura marinara”, proprio perché la pesca in questa parte di Sicilia è quasi cultura e la storica tonnara che risale al tempo della denominazione Araba in Sicilia è diventata anche un posto così magico che molte coppie decidono di organizzarci il ricevimento nuziale.

Marzamemi palazzo di Villadorata

Il palazzo di Villadorata in piazza Regina Margherita a Marzamemi

Al resto, poi, ci pensa la piccola e suggestiva piazza Regina Margherita, fulcro del borgo marinaro. Sedie e tavolini, spesso color azzurro, rimandando alle più famose Santorini e Mykonos. Ecco non c’è bisogno di attraversare il mare e arrivare fino alle isole Cicladi per respirare quelle sensazioni. Basta arrivare in questo “fazzoletto” magico di Sicilia dove Marzamemi, assieme alle spiagge di Calamosche e della riserva naturale di Vendicari raccontano di un’isola che non ha perso le sue caratteristiche e che non ha nulla da invidiare ai posti più cult per trascorrere l’estate. Anche perché Marzamemi è un posto che ti prende per gli occhi, per il cuore e anche per la gola. La pesca è una cultura ma anche uno stile elegante e raffinato coniugato a tavola con le ricette di una volta. Ed ora Marzamemi può essere sede di matrimoni con rito civile, che potranno essere celebrati nel cortile del palazzo di Villadorata, all’interno del complesso della tonnara, o in spiaggia, nei lidi, stabilimenti commerciali e altre attività che daranno il consenso. Forse dedicare un solo weekend a Marzamemi non basta per conoscerla a fondo.

Sapore di maredi Ottavio Gintoli / Lo dice il nome stesso: stai fermo e con il mare in tavola chi arriva non va più via. E’ stata vincente la scommessa di Maria Rita Mazzaglia e dello chef Romano Tettamanzi con il ristorante Moviti Fermu sul lungomare di Marzamemi

I sapori freschi di una volta rivisti in chiave moderna, con un tocco di esperienza internazionale. Il Moviti Fermu è una scommessa vincente lanciata da Maria Rita Mazzaglia assieme allo chef Romano Tettamanzi e sul lungo passeggio di Marzamemi diventa tappa fondamentale tra una passeggiata e l’altra alla ricerca del relax.

Moviti Fermu Marzamemi

Il Moviti Fermu su lungomare di Marzamemi

Locale accogliente, colori tenui e sapori che catturano già da fuori. La cucina proposta si basa su poche e basilari regole. La prima è quella dei prodotti utilizzati, tutti siciliani e la maggior parte a km 0. La seconda è quella di non imporre al cliente un menù fisso ma di variarlo a seconda di quello che è il pescato del giorno. La terza, invece, è quella di custodire gelosamente le ricette segrete. «La nostra è una cucina siciliana – racconta Maria Rita Mazzaglia – che non vuole perdere contatto con la gente e con le tradizioni. Per questo quando accogliamo i clienti che decidono di accomodarsi ai nostri tavoli abbiamo sempre a disposizione i piatti più conosciuti della nostra Sicila, dagli antipasti ai secondi, passando anche ai dolci. Da un paio di anni, però, abbiamo deciso di affiancare alla cucina siciliana che un po’ tutti ci invidiano anche una cucina… diciamo più estrosa, che richiama sapori diversi ma che parte sempre dalla nostra materia prima. E devo dire che questa scelta è molto apprezzata dai nostri clienti. Molti ritornano, o per assaggiare altre specialità o per riprovare qualcosa che gli è piaciuto tanto».

Moviti Fermu Marzamemi

Le specialità di mare sono il piatto forte del locale marzamaroto che su facebook si trova alla pagina @movitifermu.ristopub

In cucina si muove lo chef Romano Tettamanzi, padre veneto e madre tedesca. Un’esperienza internazionale in giro per il mondo, dai paesi dell’America del Sud a quelli orientali, passando anche dalla Germania. Da 13 anni è a Marzamemi e condivide il successo della scommessa lanciata da Maria Rita. Difficile, per non dire impossibile, strappargli le ricette. In compenso, però, condivide quello che secondo lui e la socia Maria Rita potrebbe essere un pranzo piacevole in cui appunto i sapori di una volta vengono rivisitati in chiave internazionale. «Partiremmo dalle busiate fresche alla norma di pesce – dicono all’unisono – in cui possiamo mettere lo spada o il tonno, mitigandoli con menta fresca». Sul secondo piatto, però, i soci sembrano avere idee diverse.

Moviti Fermu marzamemi

Le anime del Moviti Fermu di Marzamemi: da sinistra Carmelo Savoca, responsabile di sala, e i due titolari Maria Rita Mazzaglia e lo chef Romano Tettamanzi

«Il gamberone croccante che prepara il nostro chef non si trova da nessuna parte – racconta Maria Rita Mazzaglia – e c’è gente che arriva da tutte le parti per assaggiarlo. Quel rivestimento in crosta preserva il sapore dolce del gambero ma offre un connubio difficile da spiegare al palato». «E’ una ricetta che ho imparato in Grecia – aggiunge lo chef Romano Tettamanzi – e che lì solitamente utilizzano per realizzare le croste per i dolci. Bisogna saperli valorizzare alcuni gusti. Come per esempio facciamo col filetto di tonno che affumichiamo con legno di ciliegio». Al resto ci pensano vino e dolci. E anche il nome scelto, con “Moviti fermu” che nel dialetto siciliano si traduce “stai fermo”. Più che un avvertimento, un consiglio per fermarsi ad assaggiare qualche prelibatezza a pochi metri dal mare e in piena movida.

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