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Sisma a Catania, tutti scatenati online per raccontare panico e danni

Di Pierangela Cannone |

CATANIA – Terremoto? La paura è online. A dare notizie in tempo reale della scossa di magnitudo 4.8, registrata alle 3,19 della scorsa notte con epicentro tra Viagrande e Trecastagni, è la gente dal web: genitori con in braccio i bambini piccoli si interrogano se e dove ripararsi, mentre i ragazzi impauriti e col fiato sospeso si augurano che la terra cessi di tremare nel giro di pochi istanti. È il resoconto di una tragedia sfiorata, raccontata da quanti hanno avuto il pollice più veloce del riflesso alla fuga.

Ecco che, subito dopo l’accaduto, accedere ai social è stato come tornare nel ciclone, col terrore che ancora dell’altro potesse accadere. Immediata è stata la reazione di Facebook, che ha creato lo spazio “Servizi per le emergenze”, in cui è stato possibile apprendere gli aggiornamenti sullo stato di salute della comunità terremotata, con annesse offerte di aiuto e assistenza da parte di volontari, medici e paramedici, ma anche la disponibilità di quanti, in queste ore, stanno offrendo un alloggio temporaneo a chi non può entrare nella propria abitazione perché compromessa in tutto o in parte. Su Instagram, invece, agli hasthag #terremoto e #Catania si perde il conto dei contributi video e immagini postati da quanti, mentre la terra tremava davanti ai loro occhi e sotto ai loro piedi, hanno avuto l’istinto a riprendere tutto, senza aspettare di riaversi dallo spavento. E poi c’è Twitter, in cui gli utenti hanno sintetizzato in 280 caratteri (tale è lo spazio di un messaggio imposto dal canale) paure, tensioni, dubbi, allarme, incredulità e sgomento. Su Telegram, invece, alcune sezioni della Protezione Civile hanno intercettato le comunità maggiormente colpite dal terremoto, mandando aggiornamenti e suggerendo le linee guida per affrontare al meglio lo stato di allerta.

Parola ai social. Sono le 3,19 quando @Simona twitta: «Fortissima scossa di terremoto a Catania, magnitudo 4.8. Paura, crolli, tutti per strada!». In contemporanea @Els_RockStar condivide la sua agitazione: «La terra #trema e non so che fare». Alle 3,29 @Fede scrive: «Sto piangendo come una foglia. È stato troppo forte. Siamo tutti per strada». Pochi minuti dopo @fefefede: «Sono terrorizzata. Abbiamo avuto una scossa fortissima, il lampadario dondolava come i matti, mi sono svegliata di colpo e il letto tremava da un capo all’altro. Ho troppa paura, sono nel letto dei miei». Poi il sollievo. «La terra al momento ha smesso di tremare. Io invece sto continuando a farlo. Forte», lancia @Erika alle 3,48. @AngyPotter, alle 4:21, twitta ancora «#notte in auto qui in provincia di Catania». @Giuseppe Paternò: «#terremotocatania mai sentita una scossa così forte, parecchia paura… ».Gli aggiornamenti di stato nei vari gruppi Facebook, creati pochi istanti dopo la scossa, catalizzano ansie e timori. È quasi l’alba quando Rizza Silvyy scrive: «Siamo ancora fuori, non so se rientrare in casa. Mi fa paura». Antonio Loria aggiunge: «Mai visto il letto ondeggiare così. Panico zona Mascali». «Riposto forte scossa – scrive Salvo Cannavò – Sembrava non finire mai… Troppa paura». Marcella Amore da Belpasso: «È stato molto forte. C’è diversa gente nei punti di ritrovo». «A Viagrande si è sentito fortissimo», fanno sapere i coniugi Enzo e Antonella Coco, mentre Sara Leonarda da Catania condivide il suo pensiero: «E meno male che stiamo qui a scrivere. Certo, un bello spavento: il lampadario volava. Speriamo finisca». Ma cosa dire a chi, in questa circostanza, ha perso tutto?

Online anche i messaggi di comprensione e vicinanza da parte di tutta Italia. Silvia Cagliese dall’Umbria commenta: «Mi dispiace moltissimo per ciò che vi è accaduto. Anche qui abbiamo vissuto questo incubo» e arrivano incoraggiamenti anche dalle Marche e dall’Abruzzo. Marcello Mori dall’Aquila scrive: «In questa mattina di sgomento e paura anche per chi, come me, si trova lontano dalla Sicilia, sapere che gli amici stanno bene è l’unica nota di sollievo». E poi c’è il tweet riproposto dalla scrittrice e giornalista lombarda, Giovanna Giordano, che già in occasione dell’ultimo terremoto avvertito a Catania, quello dello scorso sette ottobre, ebbe a dire che «As fast as possible. Era il motto di mio padre, Nicola Giordano. Scrivevo, tremava la terra. Devo sbrigarmi, tutto può finire in un momento». Perché la paura, anche al tempo dei social, resta un fattore reale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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