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Coronavirus, come sarà la stagione balneare nell’agrigentino? Finora solo molti dubbi

Di Redazione |

“Senza la necessaria sicurezza per i bagnanti, per noi stessi e per il personale, non apriremo i battenti”.

Da oltre vent’anni, la famiglia Cinquemani gestisce i due più grandi lidi balneari a pochi metri dalla splendida Scala dei Turchi, Majata e Maraja.

Malgrado le incertezze, qualcosa si comincia a muovere tra gli stabilimento balneari anche se ancora non sono chiare le misure che il Governo regionale, ma anche quello nazionale, intendano adottare”.

“Noi ci stiamo già lavorando – afferma la famiglia Cinquemani – assieme al nostro architetto. Abbiamo pensato ad una serie di isolotti dove ospitare le famiglie. In queste isolotte, oltre all’ombrellone e alle sdraio ci saranno dei giochi per i bambini ed anche dei libri”.

– È chiaro che dovete ridimensionare i posti…

“Questo è certo. Sappiamo che il 40 per cento dei posti sarà sacrificato. Nel nostro caso, anziché 150 posti, ne potremmo offrire una sessantina visto che tra un isolotto e l’altro bisognerà mantenere una certa distanza, di almeno due metri”.

– Come si potrà accedere?

“Le famiglie fin dall’ingresso in spiaggia non verranno a contatto tra loro. Abbiamo anche predisposto un App per facilitare la prenotazione, chi non è tecnologicamente pronto, potrà chiamarci al telefono. Anche per i servizi igienici, abbiamo pensato ad un percorso ad hoc”.

– Avete messo in conto anche le perdite negli affari…

“Diciamo che questo è il male minore. Dinanzi alla salute, tutto passa in secondo piano. Infatti, abbiamo anche pensato a non aprire per quest’anno, ma se possiamo lavorare con la massima sicurezza, apriremo i battenti non appena ci verrà dato l’ok da parte delle istituzioni”.

A livello igienico?

“Anche sotto questo punto di vista abbiamo messo a punto degli stratagemmi. Intanto, saremo nelle condizioni di misurare la temperatura ad ogni cliente, ubicheremo dei dispenser igienizzanti in ogni angolo del lido e, ci forniremo delle mascherine da dare a tutti quello che per un motivo o per un altro non l’avranno”.

– Non sarà più facile recarsi nella zona bar per un caffè o un aperitivo…

“Anche in questo caso creeremo una serie di baretti nei pressi degli isolotti. I clienti ordinano e il nostro personale soddisferà le loro richieste. Cambierà, quasi radicalmente, il modo di lavorare. Tanto sappiamo già che questa stagione estiva 2020 non produrrà niente di eccezionale dal punto di vista economico, ma la voglia di riaprire c’è anche per impegnare la mente con qualcosa di diverso dal Covid19”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA