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La Uil agrigentina: “Troppi casi di Covid 19 nelle scuole, bisogna cominciare a pensare alle alternative”

Di Redazione |

“Negli ultimi giorni la curva dei contagi dal Covid 19, anche in provincia di Agrigento, continua a destare grande preoccupazione. In particolare, i casi che sono esplosi in diversi istituti scolastici agrigentini non ci fanno dormire sonni tranquilli. Senza volere entrare in polemica con alcuno, ci sembra chiaro che bisogna anche considerare l’ipotesi di una didattica a distanza”.Lo sostengono il segretario provinciale della Uil, Gero Acquisto e il segretario provinciale della Uil scuola, Lillo Burgio.“Le scuole sono uno dei luoghi più sicuri – continuano i due – ma, purtroppo, bisogna fare i conti con quello che succede fuori. I ragazzi si incontrano nelle ore pomeridiane, i genitori lavorano ed hanno contatti, anche stretti con altre persone. Insomma, malgrado tutta la buona volontà, a scuola il virus è arrivato, è presente e, purtroppo, lo abbiamo constatato già in diversi istituti con intere famiglie che sono state costrette alla quarantena. In questo modo, è a rischio anche la tenuta occupazionale. Tanti, se non escono di casa non guadagnano. Pertanto, non possono permettersi di rimanere a casa due settimane. Siamo certi, che la scuola debba essere difesa a spada tratta, visto che è un baluardo della nostra società. Ma è giusto, che in questo momento dove il Covid 19 sta dimostrando tutta la sua potenza, di pensare, seriamente, a delle lezioni alternative. La scorsa primavera, lo smart working, alla fine, è stato apprezzato sia dagli insegnanti che dagli alunni. Magari, si può pensare anche all’alternanza. Metà in classe, l’altra metà degli studenti a casa”. 

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