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Gli operatori del turismo siciliano scendono in piazza a Taormina

Gli operatori del turismo siciliano scendono in piazza a Taormina

Tutele ridotte, un contratto vecchio di due anni, ammortizzatori sociali, la nuova Naspi, che dimezza l’indennità di disoccupazione per il lavoratori stagionali. Manifestazioni anche a Milano e Roma

Di Redazione |

TAORMINA – Tutele ridotte, un contratto vecchio di due anni, ammortizzatori sociali, la nuova Naspi, che dimezza l’indennità di disoccupazione per il lavoratori stagionali. Questi sono alcuni dei motivi che hanno portato in piazza oggi migliaia di lavoratori del turismo in occasione dello sciopero indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Le principali manifestazioni si sono tenute a Milano, Roma e Taormina, dove era presente la Uiltucs Sicilia guidata da Marianna Flauto. «Le scelte che hanno riguardato il settore – dice Flauto – non hanno mai tenuto conto delle peculiarità del turismo. I lavoratori stagionali del settore percepiranno sussidi dimezzati rispetto al passato, segno che chi ha varato la riforma vive fuori dalla realtà. Rivendichiamo il diritto ad avere un contratto e una paga dignitosa».   Oggi sono quasi un milione di lavoratori sono ancora senza contratto di lavoro, circa 70 mila quelli interessati nell’isola. «Ad aggravare la crisi del settore sono i nuovi parametri dell’ammortizzatore sociale Naspi – conclude – in vigore da maggio. Uno stagionale che lavora sei mesi l’anno si ritroverà costretto a subire il dimezzamento della durata e la netta riduzione del beneficio». Alla vigilia della stagione turistica sarebbe forse il caso di affrontare i problemi che riguardano il settore, ma è noto che il nostro Paese – pur avendo beni culturali e bellezze naturali da fare invidia al mondo intero – non riesce a far fruttare a dovere il turismo, comparto invece trainante per paesi competitor del Mediterraneo come Spagna e Grecia, dove il settore contribuisce al Pil per ben oltre 15% contro il 10% dell’Italia.   Allo sciopero secondo la Fisascat Cisl hanno aderito a livello nazionale oltre il 75% del milione di lavoratrici e lavoratori dei pubblici esercizi, dei tour operator, delle agenzie di viaggio, della ristorazione collettiva e degli alberghi, che da oltre 24 mesi rivendicano un aumento economico dignitoso e il rafforzamento dei diritti e delle tutele garantiti dalla contrattazione nazionale di settore. A cominciare da una rivisitazione della Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego, che dal 1 maggio avrà pesanti ripercussioni sui circa 250.000 lavoratori stagionali del turismo che vedranno dimezzarsi la durata e il valore del sussidio. «Al Governo – dice da Taormina il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri – chiediamo il superamento della riduzione del 50% della durata e del valore sussidio con l’effettiva corrispondenza, ai fini del calcolo della prestazione, delle settimane di lavoro prestato».   Dalla piazza romana la Fisascat ha poi sottolineato la necessità di valorizzare le professioni e i mestieri del turismo, a sole due settime dall’avvio dell’Expo 2015, a pochi mesi dal “Giubileo della Misericordia” e comunque alla vigilia della stagione turistica in tutta Italia.

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