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Da un’idea di due giovani intellettuali catanesi radicati a Milano: Leonardo Caffo e Maria Donato

I libri e la città che vorrei

Di Vittoria Averni |

(22 dicembre 2016) Possono delle letture aiutare ad immaginare le sorti di una città? Per qualcuno sì. Nello specifico per Leonardo Caffo, il giovane filosofo, scrittore e attivista catanese, residente a Milano ma sempre con il cuore a Catania, tanto da aver organizzato la prima nazionale di presentazione del nuovo libro (La vita di ogni giorno. Cinque lezioni di filosofia per imparare a stare al mondo, di Einaudi) nella sua città natale. L’amore per il capoluogo etneo, nonché per il suo destino è talmente forte e radicato da aver deciso di organizzare la maratona di letture Leggere, per immaginarsi Catania. «L’idea dell’evento è venuta a me e Maria Donato, la mia fidanzata, ma anche una persona con cui è continuo e stimolante il confronto di idee – spiega Caffo -. Catanese anche lei, a Milano da anni, condivide con me l’idea che l’unica cosa veramente giusta da fare per la nostra città sia ripartire dalla cultura e dalla partecipazione. D’accordo con la Libreria Vicolo Stretto, forse la più sperimentale e innovativa delle libreria della città, abbiamo deciso di impostare una staffetta di letture di personalità varie e diverse legate alla città: scrittori, attori, musicisti, giornalisti o imprenditori; ognuno porterà qualcosa da leggere di significativo che lo lega a uno dei posti più incredibili del mondo. Insieme ad altri due amici di Catania, due economisti (Paolo Augugliaro e Antonio Inserra), stiamo lanciando un nuovo spazio a Milano, Contesti sarà il suo nome, che si occuperà di raccogliere le idee e le innovazioni dal basso legate alla cultura per la città meneghina. Per me è il prolungamento di una visione che parte sempre e comunque da Catania: questo evento è l’inizio di un progetto più ampio».Un evento ambizioso che parte da un articolo scritto dallo stesso Caffo a fine ottobre e che si propone un obiettivo molto concreto: «Riunirsi attorno all’idea che l’immaginazione è il motore dell’urbanistica, del cambiamento, e delle nuove potenzialità per la città di Catania – aggiunge Leonardo Caffo -. Recentemente ho pubblicato un articolo su Huffington Post sul “Modello Catania” che ha avuto circa 800 mila condivisioni, tra cui quelle del sindaco: adesso è arrivato il momento di dare forma fisica e metaforica a quel modello».Ad animare l’evento, che si terrà il 29 dicembre alla Libreria Vicolo Stretto di Catania dalle ore 18, Leonardo e Maria hanno invitato tanti e diversi cittadini: dal regista del Teatro Stabile, Ezio Donato (il papà di Maria), fino alla scrittrice e giornalista Elvira Seminara. E poi giovani imprenditori e medici come Giorgia Giuffrida, giornalisti e attori importanti e noti al pubblico come Giorgio Musumeci. Un’occasione importante di lettura-progettazione partecipata che Leonardo si augura sia lo spunto per aprire un confronto vero e profondo sulla città. «Mi aspetto – continua Caffo – che si inizi a parlare di una Catania renaissance legata intimamente a quel processo di trasformazione urbana che ha interessato San Berillo: dare forma alle idee, renderle struttura per la vita cittadina che verrà. Adesso siamo solo all’inizio, ma se le istituzioni ci ascolteranno questo potrebbe essere il modello di lavoro per gli assessorati alla cultura. Lo faranno? Non importa: trasformare significa partecipare».

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