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Il Tar accoglie il ricorso dell’Aiop nuova rete ospedaliera a rischio

Il Tar accoglie il ricorso dell’Aiop nuova rete ospedaliera a rischio

Il piano dell’assessorato alla Salute interveniva sui posti letto per malati acuti per contenere la spesa e renderla più razionale. Per il Tar i tagli erano solo ai privati, con un aumento per il pubblico

Di Antonio Fiasconaro |

PALERMO – Il rischio è dietro l’angolo: la nuova rimodulazione della rete ospedaliera siciliana – la pubblicazione in Gazzetta annunciata per venerdì 23 gennaio – portrebbe partire già con un handicap: quello della sentenza del Tar di Palermo depositata lunedì 19 (numero 150/2015, presidente Nicolò Monteleone, consigliere ed estensore Aurora Lento e primo referendario Giuseppe La Greca) che ha accolto il ricorso dell’Aiop, l’associazione delle cliniche private, che conta nell’Isola una sessantina di casa di cura e presieduta da Barbara Cittadini. O addirittura potrebbe essere impugnato ancora una volta, così da non fare partire, come atteso da tanti e da diversi mesi la nuova “mappa” dei posti letto nell’Isola.   Ma cosa è stato evidenziato dai magistrati amministrativi? Posti letto tagliati solo ai privati, con un aumento per le strutture pubbliche. E poi un errore di calcolo, con la Regione che non si accorge di aver già rispettato nei fatti il taglio richiesto da Roma. Il piano dell’assessorato alla Salute interveniva pesantemente sui posti letto per malati acuti. Obiettivo, contenere la spesa e renderla più razionale, ma soprattutto – almeno stando alle motivazioni contenute nel decreto – rispettare una legge del 2012 che fissa a tre posti letto ogni mille abitanti il tetto massimo. Piccolo particolare: «Dai modellli trasmessi al ministero dalle aziende sanitarie ospedaliere pubbliche e dalle strutture private – annotano i giudici della terza sezione – risulterebbero 15.035 posti letto per acuti. È incontroverso fra le parti che a fronte di una popolazione regionale di circa 5 milioni di abitanti 15.035 posti letto rispettano il parametro».   Il presidente dell’Aiop Sicilia, Barbara Cittadini ha dichiarato: «Registro, non senza soddisfazione che la sez. III del Tar Sicilia-Palermo ha accolto il nostro ricorso finalizzato all’annullamento del decreto dell’assessorato della Salute n. 678/2014, con il quale era stato approvato il “Programma Operativo di Consolidamento e Sviluppo delle misure strutturali e di innalzamento dei livelli di qualità del sistema sanitario regionale per il triennio 2013-2015». Ed ancora: «La decisione del Tar attesta la irragionevolezza ed illegittimità delle scelte adottate dall’assessorato della Salute, con riferimento alla programmazione dei posti letto per acuti. È stata, in particolare, dimostrata la correttezza della tesi, da sempre sostenuta da Aiop, che la rete ospedaliera deve basarsi sui posti letto per acuti realmente attivi in Sicilia e che, ad oggi, la Regione rispetta, sostanzialmente, lo standard nazionale di 3 posti letto per acuti ogni mille abitanti, fissato dall’art. 15 comma 3 lett. c) della L. n. 135/2012. Non vi è, pertanto, alcuna necessità di ridurre gli attuali posti letto per acuti, ma, al più, devono essere aumentati di alcune unità. A tale risultato, preme precisare, hanno contribuito proprio le riduzioni di posti letto, già operate negli anni passati, in ottemperanza alle misure del Piano di rientro 2007/09, proprio dalle case di cura private accreditate».

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