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Orizzonte Catania, il futuro è qui «Un nuovo ciclo con queste ragazze»

Orizzonte Catania, il futuro è qui «Un nuovo ciclo con queste ragazze»

Intervista con Martina Miceli, artefice della rinascita delle sette rossazzurro

Di Nunzio Casabianca |

CATANIA – Una stagione spettacolare, alla vigilia impensabile. Una stagione cominciata in sordina e proseguita in crescendo. Passo dopo passo, con grande abnegazione, con il lavoro quotidiano. Con la fatica e la serietà di chi sa bene che cosa significa vincere ma è altrettanto consapevole che nulla accade per caso. L’Orizzonte archivia il suo campionato di Serie A1 con estrema soddisfazione, a essere sinceri, riuscendo anche a raggiungere obiettivi migliori e più prestigiosi di quelli fissati alla vigilia del torneo. Salvezza raggiunta con largo anticipo, qualificazione ai play off scudetto, quarti di finale giocati alla pari con una Wp Messina decisamente più attrezzata della squadra rossazzurra e soprattutto la valorizzazione del gruppo e la crescita del vivaio. Una squadra di grande qualità tecnica e morale che, sotto la guida attenta, scrupolosa e professionale di una campionessa a tutto tondo come Martina Miceli (collaborata in maniera impeccabile da Aurora Coppolino), è riuscita a fare passi da gigante.   Molte, fra l’altro, le piccole orizzontine che, ancora under (ma parecchio under…) hanno fatto parte del gruppo della A1 a tempo pieno. Qualcuna, addirittura, come la mancina Isabella Riccioli – pensate, addirittura classe 2000! – è pure diventata pedina fondamentale dello scacchiere etneo.   Martina Miceli, questo gruppo non può che essere elogiato in toto. Senza dimenticare nessuno… «Voglio ringraziare tutte le mie giocatrici per quello che ognuna di loro ha fatto quest’anno. E mi riferisco proprio a tutte, da Tania Di Mario ad Alessandra Battaglia, fino a tutte le nostre ragazze più giovani. Abbiamo avuto sedici atlete che si sono avvicendate e tutte hanno dato il proprio contributo, facendolo con grande serenità ed estremo entusiasmo. Per tutta la stagione abbiamo lavorato sodo pensando solo a crescere e a migliorare, a vivere il presente costruendo il futuro».   Insomma, lo spirito Orizzonte ancora una volta è venuto fuori. «Assolutamente, proprio questo ci ha aiutato ad arrivare fino a qui con questo rendimento e sono felice che si sia conclusa la stagione con questa grande voglia di far bene, perché è proprio ciò che cerco di trasmettere sempre ad ognuna di loro. È stato un anno davvero molto bello, al di là dei risultati raggiunti, è stata una stagione di crescita sia dal punto di vista pallanotistico che umano per moltissime di noi».   Due parole speciali le merita sicuramente una campionessa infinita come Tania Di Mario. «Se penso che alla fine della scorsa stagione Tania aveva deciso di smettere. Beh… Meno male. Tania Di Mario comunque va elogiata a prescindere. Una campionessa assoluta, dentro e fuori la vasca. Una professionista che ha sempre saputo rappresentare la pallanuoto italiana in maniera totale. Dopo una carriera costellata da decine di imprese grandissime, di successi, di soddisfazioni, avrebbe avuto il sacrosanto diritto di dire basta. Ma qua, all’Orizzonte, c’era bisogno di dare una mano. C’era ancora bisogno di Tania Di Mario. Non se l’è fatto ridire due volte. Ha risposto, come sempre “presente”. E ancora una volta, dando per prima l’esempio, ha dato il massimo ogni giorno».   Da Tania Di Mario la “signora della pallanuoto italiana” a tante ragazzine terribili. Giovanissimi talenti che pian piano stanno crescendo sotto ogni aspetto. «Sono la nostra polizza per il futuro. Sono tutte molto giovani, ma hanno già incarnato lo spirito dell’Orizzonte: lavoro, lavoro e ancora lavoro. Con serietà e massimo impegno. Con la voglia di crescere e di imparare. Ogni giorno, ogni allenamento. Già quest’anno alcune di loro sono state inserite in prima squadra. Addirittura Isabella Riccioli ha collezionato un ampio minutaggio segnando pure parecchi gol. Questo per tutto il gruppo delle giovanissime deve essere uno sprone in più, un esempio da seguire. Ci sono tanti giovani talenti che in prospettiva possono arrivare in prima squadra. Possono e devono continuare a crescere. Senza mollare, dando sempre il massimo. So che non mi deluderanno. Non abbiamo delle basi fatte solo di titoli in bacheca, perché il patrimonio di cui parlo, quello su cui ricostruire tutto, esiste realmente. Questo dev’essere l’obiettivo di tutte ed io e Tania Di Mario ci abbiamo creduto sin dall’inizio, ragion per cui ci stiamo mettendo la faccia e siamo sicure di aver fatto la cosa giusta».   Il futuro, quindi, è… rossazzurro. «La cosa bella è proprio questa: che abbiamo ancora tanta strada da fare e che quella di sabato scorso a Messina non è stata un’ultima partita, la conclusione di un percorso. No, assolutamente. Anzi, la splendida performance di Messina è stata la prima partita di un nuovo ciclo di una squadra che ad inizio stagione doveva pensare solo a salvarsi e che adesso può immaginare di dire la sua da subito. Ci eravamo dati quattro anni per pensare di fare certi discorsi, credo che la strada resti ancora lunga ma che si sia notevolmente accorciata e questo lo dobbiamo a queste ragazze. Ecco perché voglio davvero ringraziarle con tutto il cuore per quello che hanno fatto, soprattutto in una stagione così difficile come quella che ha vissuto la nostra società quest’anno».   Ci sarà bisogno di qualche aiutino in più visto il periodo di “vacche magre” e di contributi zero… Altrimenti si fa dura. «Innanzitutto non vanno dimenticati i salti mortali del nostro presidente Nello Russo, al quale crediamo di aver restituito l’entusiasmo che forse pareva avere un po’ perso proprio per queste difficoltà. Negli ultimi tempi ha fatto sforzi enormi per amore di questi colori e la nostra vittoria più grande è stata quella di farlo innamorare come un tempo di questa squadra, che negli ultimi anni si era forse trasformata in un’azienda. Probabilmente anche per questo non abbiamo più vinto nulla, perché questa deve considerarsi in primis una grande famiglia, ciò che adesso siamo tornati a rappresentare sapendo di essere pur sempre l’Orizzonte e di avere l’attitudine a vincere nel nostro Dna. C’è ancora tanto da fare anche in questa stagione, nella quale siamo prime in tutti i campionati giovanili con la squadra A e seconde con quella B. Siamo cresciuti tanto numericamente e qualitativamente e credo che in questo momento abbiamo davvero il vivaio più invidiato della pallanuoto femminile italiana. Noi però ci teniamo stretti tutti i nostri tesori, perché ognuna di loro lo è davvero per noi. La cosa più bella è proprio quella di sapere di avere un grande patrimonio, l’Orizzonte lo è per Catania e per la Sicilia. Il presidente si è speso in prima persona per tutto questo e noi gli dobbiamo moltissimo».

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