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Raul Bova e Rocio Munoz Morales, la complicità in “ Love Letters”

Di Salvo Barbasso |

Una commedia densa di emozioni, divertimento e grande umanità, costruita su un intenso rapporto epistolare fra un uomo e una donna. “Love Letters”, interpretata da Raoul Bova e Rocio Munoz Morales arriva in Sicilia il 28 settembre prossimo, al Teatro Al Massimo di Palermo (lo spettacolo era inserito nel cartellone della scorsa stagione), con repliche il 29 settembre e il 12 e 13 ottobre.

La storia è ambientata in un “luogo non luogo” dove domina il bianco, come immersi in un sogno Andy e Melina portano in scena la loro complicità, il loro carattere forte, un feeling che attraversa quarant’anni di vita, dai banchi di scuola alla età matura, in un girotondo continuo che si rinnova e poi improvvisamente si scioglie. “L’amore è così – spiega Rocio Munoz Morales – una altalena di emozioni che si vivono e poi improvvisamente svaniscono, un gioco di specchi dove ognuno si può riconoscere”. Andy/Bova e Melina/Rocio restituiscono leggerezza, ironia, trasporto, sofferenza ad una commedia divertente ed emozionante, si amano e si rincorrono, sanno di avere bisogno l’uno dell’altro.

“Love Letters”, diretta da Veruska Rossi è uno spettacolo senza tempo andato in scena per la prima volta nel 1988, il testo è stato finalista al premio Pulitzen, la colonna sonora “Over the Rainbow” (“Oltre l’arcobaleno”) contribuisce a dare alle scene, curate da Fabiana Di Marco, quella caratteristica evocativa che le rende uniche.

“Quando si scrive di amicizia, passioni e relazioni amorose – conclude Rocio Munoz Morales – si racconta la vita, siamo molto contenti di portare le nostre “Love Letters” a Palermo, ci aspettiamo un pubblico molto caloroso”.

Raoul Bova e Rocio Munoz Morales lavoreranno insieme anche in tv, si stanno infatti ultimando le riprese della fiction targata Mediaset “Giustizia per tutti” che andrà in onda su Canale 5 nell’autunno del 2020. La storia racconta la vicenda di un fotografo molto stimato (interpretato da Bova) che viene accusato dell’omicidio della moglie per questo condannato a 30 anni di carcere. Dopo dieci anni esce dal carcere per buona condotta e, nel tentativo di ricostruire la sua vita trova conforto nella cognata (Rocio) una donna piena di dubbi ma con una grande forza interiore.

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