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Archeologia

Necropoli coperta dalla melma a Gela ed ora si cerca di salvare i reperti

E' scoppiata la condotta fognaria di via Salerno a nord dello scavo

Di Maria Concetta Goldini |

La vergogna di un sito archeologico invaso dalla melma. Addio al progetto del costruendo museo all’aperto di via Di Bartolo? Quello che è accaduto mercoledì è grave.  Si è tappata  e poi è scoppiata la condotta a nord della necropoli arcaica. I liquami provenienti da via Salerno hanno causato l’allagamento dello scavo archeologico  ed i lavori  sono stati sospesi. La condotta è di Caltaqua, i lavori del museo li ha finanziati Open fiber. La società spagnola ha provveduto a far svuotare i liquami  riversati dentro lo scavo archeologico ma il sito è ancora contaminato dalla melma, va sanificato e le pareti vanno messe in sicurezza. Fondamentale per salvare i reperti  composti da sepolture  e anche da piccoli scheletri di bambini è agire in fretta. Ma è scoppiato un conflitto di competenze: Caltaqua si tira fuori dalla responsabilità sostenendo che i lavori di messa in sicurezza della  condotta competono a chi ha realizzato lo scavo e l’episodio è stato causato perchè la condotta era scoperta e senza ancoraggio. «Chi ha causato il danno lo ripari in toto e subito» – è stato il  commento lapidario del Soprintendente di Caltanissetta Daniela Vullo. Il caso va risolto.

Prima dello  scoppio della condotta di via Salerno si stava lavorando nella necropoli di via Di Bartolo per  scavare le ultime due tombe e nel contempo per preparare la musealizzazione del  sito. Era emerso un tubo fognario dentro la necropoli che gocciolava. Segnalato già da metà maggio, doveva essere incamiciato da Caltaqua perchè era impossibile escluderlo. Ma non era stato ancora fatto. Sembrava quello il punto debole e rischioso per la necropoli e invece è successo qualcosa di più grave con la fognatura a nord che è saltata.  Sui danni ai reperti, è chiaro che i liquami li causano. Ma l’entità sarà stabilita dopo la bonifica. Si dovrà procedere ad un nuovo scavo  dell’area ( il terzo in due anni), al ripristino del sito e solo dopo ai lavori di musealizzazione. Open fiber li ha finanziati per quasi 200 mila euro ma non  ritiene di avere responsabilità sui guasti delle fognature che sono di proprietà di Caltaqua. Oggi è fondamentale liberare subito dalla coltre di melma la necropoli antica. Ciò che non doveva succedere è successo. Si tratta di contenere i danni e auspicare che il museo veda la luce, pure se in ritardo rispetto alla tabella di marcia.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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