Notizie Locali


SEZIONI
Catania 16°

Catania

Maltempo, nel Catanese piove sul bagnato. Dalla Regione 6 mln per le zone alluvionate

Di Redazione |

Catania – Nel Catanese si torna a fare i conti con i danni del maltempo. Nel pomeriggio un violento temporale si è abbattuto su Catania e ancora prima una vera e propria bomba d’acqua aveva creato il panico tra gli automobilisti che stavano percorrendo la statale 417 Catania-Gela: si sono dovuti fermare anche perchè molte auto si sono ritrovate bloccate e colpite dai detriti ed è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. La strada è rimasta aperta soltanto con una corsia con traffico a senso alternato.

La pioggia anche questa volta, era già successo due giorni fa, non ha risparmiato i territori di Palagonia, Ramacca e Mineo. A Catania inoltre si sono verificati disagi anche all’interno dell’Aeroporto di Catania dove è saltata l’energia elettrica, mentre per l’intensità della pioggia sono stati dirottati due voli: il Roma-Catania Alitalia Az 01751 delle 19:15 che è atterrato a Comiso, e il Ryanair da Bologna delle 19.40 che ha fatto rotta per Palermo.

Aeroporto di Catania al buio

In questo frangente a Palazzo d’Orleans il presidente della Regione Nello Musumeci ha convocato d’urgenza un vertice che si è concluso in serata con la decisione di stanziare sei milioni di euro a favore delle Province e dei Comuni che hanno subito pesanti danni dall’alluvione di questi ultimi giorni. «La situazione – sottolinea il governatore – è davvero difficile e drammatica, migliaia di aziende, soprattutto agricole, sono in ginocchio. Bisogna subito dare un segnale concreto, ai sindaci ed alla gente colpita, affinché non si sentano soli».

In particolare, il governo ha deciso che un milione di euro, dai fondi di bilancio, sia destinato agli Enti locali colpiti dalla calamità da utilizzare in lavori di somma urgenza per rimuovere le macerie e ripristinare la viabilità nelle strade di particolare interesse provinciale e comunale. Altri cinque milioni di euro serviranno per il ripristino delle infrastrutture danneggiate. Queste ultime risorse sono prelevate dal Fondo di sviluppo e coesione, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dallo stesso presidente della Regione. Gli interventi saranno coordinati dal dipartimento regionale della Protezione civile.

«Alle Province e ai Comuni alluvionati saranno assegnati sessanta giorni di tempo per presentare i progetti esecutivi, altrimenti perdono il finanziamento – sottolinea il presidente Musumeci – le esperienze passate ci dicono che i tempi di certa burocrazia spesso non sono compatibili con le urgenze dettate dalle necessità della gente e del territorio. Un muro crollato, una strada dissestata non debbono rimanere per anni in quelle condizioni. Servono tempi certi. Peraltro, se gli enti locali non dovessero avere sufficiente personale tecnico in organico, potranno benissimo procedere con l’affidamento di incarichi esterni. «Nelle scorse ore – aggiunge il governatore – ho parlato con i sindaci dei Comuni colpiti ed ho assicurato la vicinanza della Regione. Ma dobbiamo pensare anche alle aziende danneggiate. E qui serve l’intervento urgente del governo di Roma. Per questo, abbiamo proclamato oggi stesso lo stato di calamità e chiesto al governo centrale di dichiarare l’emergenza. Se ai nostri provvedimenti aggiungiamo quelli che dovrebbero arrivare dalla Capitale, credo che avremo la possibilità di ridare un minino di serenità ai territori devastati. Certo – sottolinea Musumeci – quanto accaduto deve farci riflettere sulla attenzione che nel passato hanno avuto le istituzioni per la tutela del territorio. Una condotta irresponsabile! Per questo tre mesi fa abbiamo istituito l’Autorità di bacino, attesa da tanti anni: servirà a programmare e gestire gli interventi nel complesso sistema fluviale dell’Isola, del quale nessuno sembra essersi mai occupato. Nel frattempo – conclude il governatore – ho disposto delle indagini per possibili recenti omissioni da parte di alcuni funzionari e dirigenti dell’amministrazione regionale. Ma di questo non mi sento di parlare. Almeno per ora». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati