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La full immersion di Fulvio Marino in Sicilia: il suo omaggio al pane con un libro

Diventato un volto noto anche per la sua partecipazione a “E' sempre mezzogiorno” di Rai Uno, Marino è rappresentante della terza generazione di Mulino Marino, specializzato in farine da grani antichi

Di Simone Russo |

Due giorni siciliani “full immersion” per Fulvio Marino, il mugnaio di fama internazionale. In questo tour che lo sta vedendo in tutta Italia per presentare il suo libro “Dalla Terra al Pane”, Fulvio ha incontrato anche il suo pubblico catanese alla libreria “Ubik” de “I Portali” a San Giovanni La Punta.  Il pubblico delle grandi occasioni ha partecipato per omaggiare il pane. Fulvio Marino, volto noto della trasmissione “E' sempre mezzogiorno” di Rai Uno, è un rappresentante della terza generazione di Mulino Marino, un mulino specializzato in farine da grani antichi. Fino a poco fa lavorava nel commerciale e nella formazione dei fornai e dei panettieri, per poi dirottarsi con grandissimo successo verso un nuovo percorso televisivo, fornendo ricette di pani e lievitati, tutti con grani e farine selezionate, prestando grande attenzione all'origine degli ingredienti e alle tecniche di cottura. "Amo la Sicilia – dice Fulvio – sono venuto molte volte. Tra l'altro il mio cognome è tipico della vostra isola, probabilmente le mie origini potrebbero essere siciliane. Mi ispiro molto alla vostra Terra per le mie ricette, il mio cibo dell'anima sono le acciughe, i capperi e il pomodoro. La Sicilia è un posto meraviglioso con delle materie prime che ci invidia il mondo intero".

Il libro non è un “semplice” ricettario, ma è proprio un manuale per conoscere e dare l'importanza al mondo del pane e della pizza. Come mai? "Sostengo da sempre che per fare il pane e la pizza buoni c'è bisogno di una buona conoscenza di quello che ci offre il territorio. Ci vuole un grande rispetto per la Terra ed è importante come si scelgono le farine". Durante questi due anni, soprattutto nel periodo del lockdown, è stata una vera “caccia al lievito”, come te lo spieghi? "Abbiamo riscoperto le nostre radici, il pane fa parte di noi. Prima del lockdown erano le nostre nonne a fare il pane, quando ci siamo ritrovati a casa, abbiamo riscoperto una delle tradizioni più importanti della nostra cucina. In questo momento difficile abbiamo capito l'importanza della panificazione che è stata proprio terapeutica. Ci ha aiutato anche a superare dei momenti non facili". A 14 anni hai fatto il tuo primo lievito madre, oggi sei responsabile nel mondo delle panetterie della catena Eataly, ma alle nuove generazioni cosa consigli? C'è ancora posto nel settore della panificazione? "C'è molto posto, la bellezza dei giovani è che hanno una visione diversa. Non hanno preconcetti, noi giovani siamo un po' più attenti ad evitare gli sprechi e a rispettare il nostro territorio. Tutto il mondo ci aspetta e non vede l'ora di avere i nostri prodotti. Quindi consiglio a tutti i giovani di valorizzare la nostra Terra".COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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