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Calcio politica e proteste, cresce la tensione per l’arrivo di Renzi a Catania

Di Andrea Lodato |

«Tutti sanno che, in generale, non ho mai sposato le tesi complottiste, ma, senz’ombra di dubbio, questa volta il comportamento nei confronti del Catania della Lega, che ha rinviato la partita di domenica con il Fondi al 28 settembre, penalizza sia la società che la città e i tifosi. E questo mi indigna profondamente perché, come è stato giustamente sottolineato, lo spostamento costringerà la nostra squadra a disputare in trasferta ben tre partite consecutive. Tutto ciò rischia di condizionare il campionato fin dall’inizio».

E siamo tutti d’accordo, allora. Per di più può essere che Bianco da sindaco della città non si sia coordinato con le autorità preposte all’organizzazione e al coordinamento dei servizi di sicurezza, in modo che qualunque fosse la scelta, fosse tenuta in considerazione anche la concomitanza con il campionato? Anche qui, diciamo, al netto delle solite storie e di alcune leggende metropolitane, il sindaco soprattutto negli ultimi due anni di sofferenze è stato molto vicino ai tifosi e, all’avvio di questa stagione, anche alla società. Così come Prefetto e questore conoscono bene la passione dei tifosi, la delicatezza del momento che il calcio vive, l’importanza di tenere vivi certi equilibri e certe dinamiche. Quindi? Chi ha avuto questa idea geniale di rinviare a fine mese la partita?

«La colpa è tutta della Lega, va detto chiaramente. Chi, infatti, è stato indotto a pensare che responsabilità possano esserci state da parte di Prefettura e Questura, per via della concomitanza della Festa, deve sapere che si tratta di una bufala. Le autorità infatti, appreso della Festa, avevano subito contattato le strutture nazionali della Lega attraverso l’Osservatorio. E’ bene sottolineare, tra l’altro, che questo avveniva prima ancora che i calendari fossero stilati e resi noti. Alla Lega era stato chiesto, per evitare la concomitanza tra i due eventi, di cambiare i calendari e far giocare fuori casa al Catania la partita dell’11 settembre. Senza ottenere nulla».

Insomma, tutto era stato preso in considerazione dal Prefetto e dal questore e lo stesso sindaco, a quel punto, quando si era messa in moto la macchina dell’organizzazione, era sicuro che non ci sarebbe stato niente di più di un semplice anticipo o un rinvio, magari di 24 ore. Ma non è andata così, nonostante telefonate, contatti, proposte.

«In maniera ostinata e pervicace, la Lega ha rifiutato tutte le soluzioni proposte. Il Catania avrebbe infatti potuto giocare effettivamente il sabato o il lunedì e non ci sarebbe stato nulla di male visto che fino a ieri è stato deciso lo spostamento di qualche giorno di altre gare. Questo no così determinato e questo rinvio che ha danneggiato tutti non può non fare pensare male».

E bisogna pensare male, perché non ci sono dubbi sul fatto che ci sia un accanimento contro il Catania che sta punendo la città e i tifosi (incolpevoli) e pure la società, oltre le colpe commesse e le pene scontate. Anche di questo Bianco dice che non se ne può più: «C’è un limite a tutto ed è il momento di dire basta a certe esagerazioni da parte della Lega. Il Catania ha già il suo deserto da attraversare, i suoi punti di penalizzazione, a parere di molti frutto di una severità eccessiva. Non possiamo pensare che debba essere anche perseguitato per incomprensibili motivi. Per questo dico che non possiamo essere d’accordo con una Lega gestita da personaggi probabilmente convinti di essere i padroni del Calcio».

LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA LEGA PRO. «Ho letto le parole del sindaco e di altri esponenti, le rispetto, fanno parte del gioco delle parti, ma posso solo dire che non corrispondono al vero. La Lega Pro non sapeva proprio un bel nulla e non possiamo certo fare il censimento di tutte le feste dell’Unità prima di fare un calendario. Ci sono i documenti ufficiali a parlare e appena è arrivato la richiesta della prefettura noi abbiamo deciso per il rinvio. Eviterei di fare polemiche inutili perché qui si rasenta il ridicolo». Questa la replica di Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, a Bianco riportata dal sito “ItaSportPress”.

IL COMMENTO DEL VICESINDACO CONSOLI. «Siamo molto preoccupati dal fatto che Gravina, a giudicare dalle dichiarazioni che rilascia, non è evidentemente in grado di controllare le carte dei suoi uffici». Lo ha detto il vicesindaco di Catania Marco Consoli commentando quanto detto dal presidente della Lega Pro. «Gravina – ha continuatoConsoli – non può certo parlare di polemica ridicola né affermare che “la Lega Pro non sapeva proprio un bel nulla” perché le carte parlano chiaro: le lettere e le telefonate furono numerose. Il 10 agosto scorso le autorità di Pubblica sicurezza hanno appreso che dal 28 all’11 settembre si sarebbe svolta a Catania la Festa nazionale dell’Unità con le conclusioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Sapendo che l’11 agosto sarebbe stato stilato il calendario del campionato, hanno immediatamente avvisato telefonicamente l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive chiedendo che il Catania iniziasse il suo campionato in trasferta in modo che l’inizio e la fine della manifestazione non coincidessero con le partite interne del Catania».  Consoli ha spiegato che la Questura informò immediatamente anche il Calcio Catania, d’accordo con lo spostamento. La mattina dell’11 agosto tutto venne formalizzato per iscritto con lettere in cui veniva sottolineato come la Questura avesse già comunicato la richiesta per le vie brevi. Sul calendario, però, inopportunamente, la richiesta delle Autorità di pubblica sicurezza non venne recepita.  «Il 12 agosto – ha continuato il vicesindaco – la Prefettura di Catania scrisse alla Lega Pro che il Comitato per ordine e sicurezza, appena svolto alla presenza del sottoscritto e dei dirigenti del Catania, sottolineava la necessità di anticipare la partita del 28 e posticipare Catania-Fondi a lunedì 12 settembre. Anche l’Osservatorio, sempre il 12 agosto, scrisse alla Lega suggerendo la medesima soluzione Tali lettere furono certamente lette, visto che la Lega accordò l’anticipo del 28 agosto, ma stranamente si “dimenticò” dell’11 settembre». Un’altra sollecitazione alla Lega giunse il 29 e 30 agosto con una lettera in cui il Prefetto etneo reiterava la richiesta già formulata. La Lega, pur decidendo il posticipo di un’altra partita della terza giornata, Albinoleffe-Fano, spostò la partita con il Fondi non al 12 ma al 28 settembre, con un evidente danno per la società. «Tutti questi elementi – ha concluso Consoli – sono chiarissimi: la Lega sapeva tutto e se ne è infischiata. Evidentemente esistono, nella Lega Pro, personaggi convinti di essere i padroni del Calcio. Ribadisco dunque che il presidente Gravina farebbe bene a controllare meglio il funzionamento dei propri uffici. Perché se non ci riesce forse è il caso che cambi la disciplina sportiva di cui occuparsi, magari dandosi all’ippica».

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