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Catania, donna rapita e abusata da due uomini dopo una serata in discoteca: arrestati i bruti

La vittima è riuscita a fuggire e ha chiesto aiuto ai passanti in via Vincenzo Giuffrida

Di Redazione |

Ancora una storia di inaudita violenza a Catania. Tutto è cominciato con una chiamata anonima alla sala operativa della questura che segnalava la presenza in via Vincenzo Giuffrida di una donna in lacrime che chiedeva aiuto.

Sul posto è immediatamente intervenuta una Volante che ha trovato la donna seduta sui gradini del portone di uno stabile. In lacrime ha raccontato ai poliziotti di aver subito una violenza fisica e sessuale da parte di due uomini, descritti minuziosamente e che trovavano ancora all’interno dell’appartamento dal quale lei era riuscita a fuggire.

Seguendo le indicazioni fornite dalla vittima che però non ricordava esattamente né l’ubicazione né il piano dell’abitazione, i poliziotti hanno iniziato la ricerca tra i vari appartamenti del complesso condominiale indicato dalla donna: hanno rastrellato tutto l’edificio, piano per piano, suonando a tutti i campanelli e parlando coi vari condomini, fino a quando hanno localizzato l’unica abitazione col citofono non funzionante.

Le ricerche

Dopo aver insistentemente bussato senza ottenere alcuna risposta, dal corpo scala dello stabile i poliziotti sono riusciti ad accedere al balcone dell’abitazione al cui interno si intravedeva un uomo che corrispondeva alla descrizione di uno dei due soggetti indicati dalla vittima e che vistosi scoperto ha aperto la porta. È apparso sin da subito già nervoso alla vista della Polizia di Stato. La donna, che nel frattempo si trovava nell’androne del palazzo dove i sanitari del 118, intervenuti su richiesta dei poliziotti, le stavano prestando le prime cure, ha immediatamente riconosciuto il luogo dove si era svolta la violenza, entrando in uno stato di agitazione.

All’interno dell’appartamento, l’uomo, poi identificato quale un catanese di 45 anni, pluripregiudicato anche per reati di violenza sessuale, ha eluso le domande degli investigatori, non fornendo una spiegazione valida in merito alla sua presenza in quel luogo. Poi, incalzato dagli operatori di polizia, ha riferito di trovarsi lì insieme al suo datore di lavoro, che al momento stava riposando in un’altra stanza. Gli agenti hanno trovato un uomo – anche anch’egli corrispondente alla descrizione fornita dalla donna – sdraiato a dormire profondamente tanto da non accorgersi della presenza dei poliziotti. A quel punto l’uomo si è dimostrato infastidito dalla presenza della polizia, prima chiedendo spiegazioni, poi andando addirittura in escandescenza e lanciando persino il cellulare all’indirizzo degli agenti.

L’uomo, un catanese 35enne, pregiudicato, era in preda all’ira, scaturita verosimilmente anche dai fumi dell’alcool e delle sostanze psicotrope che probabilmente aveva assunto. Ha provato a scagliarsi contro gli agenti che, a quel punto, sono stati costretti ad ammanettarlo.

All’interno dell’appartamento, dove è stata anche fatta intervenire la Polizia Scientifica, sono state rinvenute numerose bottiglie di alcolici e tracce di sostanze stupefacenti, verosimilmente cocaina e crack.

La ricostruzione

I due uomini sono stati condotti in questura dove è emersa la ricostruzione di una triste serata cominciata in discoteca e finita nell’appartamento nella disponibilità del 35enne dove, probabilmente a causa dell’abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti, la situazione è poi degenerata. I tentativi di violenza sessuale e le aggressioni fisiche subìte hanno costretto la donna a fuggire in strada. Uno dei due si era anche impossessato del denaro che la donna aveva nella borsa e le aveva distrutto il telefono, probabilmente per impedirle di chiedere aiuto.

La vittima, ultimati gli accertamenti clinici al Pronto Soccorso, è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni, per le lesioni riportate.

I due uomini sono stati arrestati per tentata violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e danneggiamento in concorso; il 35enne anche per resistenza a pubblico ufficiale. Su disposizione del pm, sono stati rinchiusi nel carcere di piazza Lanza: il Gip ha convalidato l’arresto disponendo per loro la custodia cautelare in carcere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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