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Crisi Meridi: il mistero della cessione dei punti vendita Fortè, operazione top secret

Di Vittorio Romano |

CATANIA – Il patron del Calcio Catania Antonino Pulvirenti (e non l’amministratore della Meridi, Carmelo Sapienza) ieri ha comunicato il raggiungimento di un accordo che porterebbe alla cessione di 90 punti vendita a marchio Forté ad una nota catena italiana della grande distribuzione. Sempre Pulvirenti ha dichiarato che tale accordo di cessione sarebbe già stato perfezionato.

Se da un lato la notizia dell’avvenuta cessione risolleva tutta la collettività, preoccupata per la perdita dei posti di lavoro, dall’altro non dirada tutte le ombre sulla vicenda. La notizia avrebbe dovuto comunicarla, magari dando chiarimenti sul soggetto acquirente, l’amministratore unico della Meridi (e unico legale rappresentante), Carmelo Sapienza, o quantomeno l’amministratore unico della Finaria (che possiede la Meridi), Davide Franco, ma da loro non è arrivata alcuna notizia.

In secondo luogo, di tale auspicabile cessione ne sanno qualcosa i sindacati? Per legge loro sono parte necessaria ai tavoli della contrattazione, in quanto rappresentano i lavoratori. In terzo luogo della cessione non si ha traccia nei pubblici registri della Camera di Commercio, che obbligatoriamente devono riportarla. Infine non è chiaro se la cessione sia subordinata all’omologa del concordato preventivo che il legale rappresentante della Meridi ha deciso di attivare il 22 ottobre scorso.

Nulla sapendo degli accordi su questa auspicata cessione, non è ancora chiaro se il prezzo che l’acquirente pagherà potrà servire a coprire per intero i debiti attualmente in essere né in caso contrario se i creditori della Meridi accetteranno la falcidia dei propri crediti o insisteranno nella dichiarazione di fallimento della società, strumentale all’annullamento degli atti di rinuncia al credito che la Meridi ha effettuato anche a favore del Calcio Catania, che potrebbe essere chiamato a pagare l’importo attualmente rimesso di oltre 2.000.000 di euro.

Ribadiamo dunque ancora una volta quanto scritto anche nell’edizione di ieri, che è stato proprio l’amministratore unico della Meridi (ed unico legale rappresentante), Carmelo Sapienza, ad aver deciso il 22 ottobre scorso di attivare la procedura di concordato in bianco.

Sapienza dichiara che ciò «è necessario per far fronte allo stato di crisi in cui essa (Meridi, ndr.) versa e per la situazione di difficoltà economica in cui versa la società con sintomi di squilibrio patrimoniale e finanziario».

Dichiarazioni che, assieme alla delibera di nomina degli avvocati Musumeci e Melato, sono depositate presso la Camera di Commercio di Catania e verificabili da chiunque, essendo dati pubblici.

Per quanto riguarda le istanze di fallimento, la documentazione parla chiaro relativamente all’udienza che ci sarà innanzi al Tribunale di Catania. Mentre per le rinunce ai crediti di cui abbiamo scritto ieri nei confronti di Finaria e del Calcio Catania (per un totale di circa 18 milioni di euro), la documentazione relativa è presente agli atti della Camera di Commercio di Catania e immediatamente verificabile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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