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In Sicilia e Sardegna un terzo degli incendi che divampano in Italia

In Italia dall’inizio dell’anno sono bruciati 102.933 ettari di terreno, un terzo Un terzo per numero e dimensione riguarda Sicilia e Sardegna

Di Redazione |

 Dall’accensione dei fuochi per bruciare sterpaglie agli atti vandalici. Sono decine i motivi che si nascondono dietro i roghi che distruggono le aree boschive in Italia. Chi lavora in prima linea ne ha contate poco meno di 50. «Abbiamo mappato oltre 40 cause alla base degli incendi boschivi: dalle ripuliture dei fondi alle bruciature delle stoppe ai comportamenti dei piromani, che sono una percentuale residuale, al vandalismo. E’ capitato anche di giovani che hanno dato fuoco per vedere in azione la macchina dei soccorsi» ha spiegato all’ANSA il colonnello Marco di Fonzo, comandante del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo del Comando Carabinieri Tutela Forestale. «Poi ci sono quelli che cercano di trarre benefici spesso collegati a situazioni di conflittualità per questioni locali o ritorsioni – ha aggiunto il colonnello Di Fonzo – o ancora gli abbruciamenti legati ai pascoli».   E intanto anche oggi sono divampati nuovi roghi in Italia. Sono state 32 le richieste di intervento aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento della Protezione Civile oggi, di cui 10 dalla Calabria, 9 dalla Sicilia, 4 dalla Sardegna, 4 dalla Basilicata, 2 ciascuna dalla Campania e dal Lazio, una dalla Puglia.   Secondo i dati dell’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, il Paese ha per il momento il primato europeo per numero di incendi divampati quest’anno, mentre è seconda dopo la Grecia per gli ettari divorati dalle fiamme. Stando a questi numeri, in Italia dall’inizio dell’anno sono bruciati 102.933 ettari di terreno, un’area grande quanto 140mila campi da calcio. Si tratta del quadruplo rispetto ai 28.479 ettari arsi, in media, ogni anno dal 2008 al 2020. Finora nella Penisola sono scoppiati 393 incendi di grandi dimensioni (oltre i 30 ettari), contro una media di 224 nel periodo 2008-2020. L’Effis registra, inoltre, che l’Unione europea sta bruciando a un ritmo doppio rispetto agli anni scorsi.   «Dal nostro osservatorio si registra un aumento significativo, ma non estremo. Un terzo per numerosità e dimensione riguarda Sicilia e Sardegna. Molto esposte in questo periodo dell’anno la Calabria e la Puglia» ha spiegato.   E dal 15 di giugno, data di inizio della campagna, al 9 agosto i vigili del fuoco hanno effettuato complessivamente 46505 interventi per incendi di bosco e vegetazione. Si tratta di quasi il doppio rispetto ai 26590 dell’anno scorso e in linea   con gli interventi effettuati nello stesso periodo del 2017 (46636), altro anno in cui si registrò un alto numero di roghi. Canadair ed elicotteri hanno fatto finora 805 missioni, più del doppio del 2020, quando sono state 348.  

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