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La mappa dei redditi dichiarati in Sicilia

La mappa dei redditi in Sicilia I più ricchi sono nel Catanese

Al primo posto San Gregorio di Catania con oltre 31 mila euro 

Di Anna Rita Rapetta |

La ricchezza sommersa non può essere mappata, ma basta dare un’occhiata ai redditi dichiarati dagli italiani per farsi un’idea di come la crisi abbia cambiato la geografia economica del Paese. Dalle dichiarazioni raccolte dal Fisco e diffuse pochi giorni fa dal ministero dell’Economia arriva una conferma, ovvero che l’Italia continua ad essere spaccata in due, con un Meridione che arranca e un Settentrione florido: nessuna delle dieci città in cui i guadagni dichiarati sono cresciuti di più in termini nominali è meridionale, e se si guarda solo alle regioni del Sud i redditi più in salute si incontrano a Brindisi (+5,7% nominale; -1,4% reale, 11esimo posto in classifica) e, tre posizioni più sotto, a Barletta, Andria e Trani.

Nel Mezzogiorno, le dichiarazioni più ricche sono quelle presentate dai contribuenti di Napoli, che si ferma però alla casella 48 della classifica nazionale (era 42esima nel 2010). Ci sono, tuttavia, casi come Crotone e Imperia che mostrano dinamiche simili, come accade anche per città distanti come Palermo e Aosta. Ma ci sono anche novità: è nel Nord-Ovest dello Stivale che si concentrano i redditi medi più alti e non nel Nord-Est; inoltre, non è nelle grandi città ma nella cintura urbana che la media dei redditi dichiarati si fa più sostanziosa.

I primi dieci Comuni più ricchi sono nell’hinterland di città del Nord. Solo all’undicesimo posto c’è Milano che, tuttavia, conferma il proprio primato e stacca ancora Roma, rincorsa da Monza, Bologna, Lecco, Parma e Bolzano. Analogamente, in Sicilia, basta uscire dal perimetro del Comune di Catania per incontrare i centri con i redditi medi più alti dell’Isola. La mappa interattiva realizzata dal Sole24Ore sulla base dei documenti pubblicati dal Tesoro consente di visualizzare la geografia dell’Italia delle dichiarazioni. Sono sette i Comuni della Sicilia con i redditi medi più alti: di questi, cinque sono dell’hinterland catanese.

Sul gradino più alto del podio si piazza San Gregorio di Catania con un reddito medio di 31.139,69 euro per abitante. Al secondo posto c’è Sant’Agata Li Battiati (29.607,11 euro), al terzo Acicastello (27.769,22 euro), al quarto Tremestieri Etneo (26.449,25 euro). Seguono Palermo con un reddito medio di 25.883,62 euro, Viagrande, sempre nel Catanese, con 25.550,27 euro, e infine Messina con 25.210,76 euro. Scendendo sotto quota 25mila, la geografia non cambia molto.

Il Catanese è il più rappresentato. Attorno ai 24mila euro di reddito medio ci sono San Giovanni La Punta, Catania, Trecastagni, Aci Bonaccorsi, Valverde. Ma anche Agrigento, Augusta, Siracusa, Caltanissetta, Enna ed Erice. Un’alta concentrazione di Comuni con i redditi medi tra i più bassi del Paese si riscontra nel Messinese, ma è Mazzarrone, in provincia di Catania, con 12.914,69 euro, il Comune più povero, seguito a ruota da Maniace, sempre nel Catanese, con 12.968,73 euro.

Nel confronto con i redditi medi del 2010, a registrare l’incremento più impressionante è Badia Pavese (Pv) che, con un +111,54%, vede balzare il reddito medio da poco meno di 20mila euro a oltre 44mila euro. Cresce di oltre il 55% anche Vallanzengo (Bi) e Casperia (Ri). Crolla, invece, il reddito medio di Galliate Lombardo (Mi) che fa segnare un brusco -56,81% (il reddito medio passa da 74.744,50 euro a 34.609,56 euro). In Sicilia i Comuni che crescono di più nel confronto con il 2010 sono Limina con un +5,51%, Aci Bonaccorsi con +4,14%, Casalvecchio Siculo +2,73%, Milo +2,72% e Alta villa Milicia +2,66%.

Ci sono Comuni che, al contrario, s’impoveriscono, soprattutto tra Palermo e Messina. Il crollo più consistente lo fa registrare Sclafani Bagni con un -15,24% (al netto dell’inflazione) che fa passare il reddito medio dai 19.213,62 euro del 2010 ai 17.457,71 euro del 2014. Scillato cala di 10,41 punti, Sant’Alessio Siculo segna -10,14%, Condrò -10,08%, Santa Cristina Gela -9,91%.

Guardando alla distribuzione della ricchezza all’interno dei singoli Comuni, a Palermo il 48,1% dei contribuenti ha un reddito sotto i 15mila euro e il 2,64% oltre i 75mila. A Catania il 51,10% è sotto i 15mila e il 2,39% sopra i 75mila. Ad Agrigento il 48,82% è sotto i 15mila euro e l’1,82% sopra i 75mila, a Siracusa il 49,25% è sotto quota 15mila e l’1,82% sopra 75mila, a Ragusa il 55,78% è sotto quota 15mila e l’1,36% sopra 75mila, a Enna il 49,65% è sotto i 15mila e l’1,69% sopra 75mila, a Trapani il 53,67% è sotto i 15mila e l’1,29% sopra i 75mila, a Caltanissetta il 51,10% è sotto quota 15mila e l’1,75% sopra i 75mila, a Messina il 45,68% è sotto i 15mila e il 2,22 sopra i 75mila. Infine la curiosità. A San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo, si concentra il più alto numero di pensionati: lo è il 54,44% dei contribuenti.

Appaiata c’è Ucria, in provincia di Messina, dove la percentuale di pensionati tocca quota 54,37%. A Maniace e Camporotondo Etneo e a Acate si registra, al contrario, la più alta percentuale (il 65%) di lavoratori dipendenti. Il Comune con il più alto numero di pensionati in assoluto è Cavargna (Co) con l’85,25%. Primato inverso per Rognano, in provincia di Pavia, dove la quota dei pensionati è appena sotto l’asticella del 10%.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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