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Mare Jonio, scontro istituzionale Guardia costiera chiede porto sicuro ma Salvini firma il divieto d’ingresso

Di Redazione |

«Dopo il nostro rifiuto di violare il diritto internazionale riferendoci ad Autorità Libiche», il Centro di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia costiera di Roma «ha assunto il coordinamento del nostro caso e chiesto “a competenti Autorità Italiane” l’assegnazione di un porto sicuro alla Mare Jonio». Lo ha fatto sapere Mediterrana saving humans. 

«Non succedeva – ricorda Mediterranea – da oltre 14 mesi: l’ultima volta in cui il Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma chiese l’assegnazione di un porto sicuro ad una nave ong fu l’8 giugno 2018 con sbarco a Reggio Calabria della SeaWatch3».

E’ il Viminale che, secondo le norme, ha il compito di indicare il porto di sbarco per la Mare Jonio. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nei precedenti casi di navi umanitarie con migranti soccorsi a bordo si è rifiutato di farlo. 

E anche in questo caso il ministro dell’Interno ha firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali per la Mare Jonio, nave di Mediterranea saving humans che questa mattina ha soccorso e preso a bordo circa 100 migranti su un gommone alla deriva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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