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Mazara, i funerali di Rosalia uccisa a botte: «Trattata come pecora da macello»

Di Redazione |

MAZARA DEL VALLO – Lutto cittadino e bandiere a mezz’asta oggi a Mazara del Vallo, nel Trapanese, in occasione dei funerali di Rosalia Garofalo, la donna massacrata di botte e uccisa il 30 gennaio scorso dal marito nella loro abitazione a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.

Commozione in Cattedrale dove amici e parenti si sono ritrovati per dare l’ultimo saluto alla donna. A celebrare le esequie il vescovo Domenico Mogavero alla presenza tra gli altri del sindaco Salvatore Quinci, degli assessori e del presidente del Consiglio comunale Vito Gancitano.

«Considerata e trattata come pecora da macello, essa ora è nelle mani di Dio, nessun tormento la toccherà più. La sua morte può essere ritenuta una sciagura, la sua partenza da questo mondo una rovina, ma essa è finalmente nella pace, verso la quale l’accompagna la nostra affettuosa preghiera di suffragio, che invoca anche il conforto della fede per il figlio e i parenti tutti, provati da un dolore tanto grande» ha detto nella sua omelia il vescovo monsignor Domenico Mogavero

«Per quanto abbiamo appreso dalle cronache – ha aggiunto il vescovo – essa è stata vittima di una allucinante fissazione che la riteneva colpevole di infedeltà. Sottoposta a indicibili tormenti e a torture massacranti, sola e senza possibilità di difendersi, è stata vittima di terribili e prolungate sevizie che hanno reso lenta e interminabile la sua agonia. Non oso neanche immaginare l’abisso di sofferenze patite nel corpo e nell’anima, associato all’impotenza di fronte alle brutalità del marito – ha proseguito -; mi sembrerebbe di violare quel riserbo che la portò a ritirare le denunzie presentate a difesa delle pregresse violenze subìte. Ora per Rosalia il tormento è finito per sempre. Il tormento, però, resterà incancellabile e lacerante in chi l’ha massacrata; per lui la pietà e la giustizia umana, ma soprattutto il giudizio di Dio, giusto ma non vendicativo. Ormai, niente potrà più separare Rosalia dall’amore redentore e consolante di Cristo», ha concluso monsignor Mogavero.

Il Comune si è fatto carico delle spese funebri “considerato che questo avvenimento ha profondamente turbato l’intera comunità mazarese che ribadisce il proprio sdegno e condanna ogni forma di violenza in generale e sulle donne in particolare”.

Il marito della donna Vincenzo Marcello Frasillo è adesso in carcere a Trapani.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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