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Indagini

Morto a 12 anni mentre gioca a basket, interrogatori e documenti acquisiti ma nessun indagato

Davide Licata si era sentito male nella palestra della scuola "Guarino" di Favara

Di Redazione |

Sono state sentite più persone e, attraverso i carabinieri della tenenza di Favara, sono stati acquisiti incartamenti diversi, partendo dai certificati di sana costituzione e idoneità all’attività agonistica di Davide Licata, il dodicenne che è morto mentre stava giocando a basket.

La Procura di Agrigento, con il reggente Salvatore Vella e il pm Giulia Sbocchia, sta coordinando l’inchiesta sulla tragedia registratasi nella palestra della scuola «Guarino» di via Capitano Basile. Certa, ma non ancora disposta, l’autopsia sulla salma del ragazzo che verrà fatta comunque a brevissimo. Non ci sono ancora titoli di reato ipotizzati, né eventuali iscritti nel registro degli indagati. Questa è, del resto, la fase – delicatissima – dell’acquisizione di documentazione e testimonianze. Proprio per quanto riguarda l’audizione di “persone informate sui fatti”, i pm, anche domani, continueranno a sentire familiari, responsabili sportivi e, inevitabilmente, qualche medico. A detta del suo coach, il ragazzo, la scorsa settimana, era stato male e non era andato per un po’ agli allenamenti.

Tra i tanti che lo ricordano in questi giorni anche la preside dell’Istituto Guarino, Gabriella Bruccoleri: «Eccelleva in tutto, nel disegno, nella matematica, nello sport, soprattutto nel basket che era la sua passione. Era un ragazzo pronto a mettersi a disposizione degli altri, ad aiutarli, un ragazzo davvero splendido, un autentico talento». «La vita dei nostri ragazzi è il senso compiuto del nostro essere docenti, educatori, comunità scolastica. E’ una perdita irreparabile – ha aggiunto commosso il dirigente scolastico -, è una perdita che i compagni e tutti noi dobbiamo elaborare».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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