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LA CACCIA ALL'UOMO

Vanessa aveva denunciato l’ex fidanzato omicida per stalking: «È la sconfitta dello Stato»

Antonino Sciuto ha potuto uccidere la ex dopo essere stato scarcerato. Si conferma l'inefficacia delle misure di prevenzione. 

Di Redazione |

Prosegue la caccia all'ex fidanzato di Vanessa Zappalà, la ragazza di 26 anni uccisa nella notte ad Aci Trezza. Ora ha un nome e un volto:: si chiama Antonino Sciuto, ha 38 anni, è di San Giovanni la Punta e fa il rivenditore i auto. Ora è ricercato dalle forze dell'ordine impegnate in una vera e propria caccia all'uomo per fermare l'assassino che è in fuga ed è armato.

E c'è ora il dubbio che il movente del brutale omicidio di Vanessa possa essere legato alla denuncia per talking che la donna aveva fatto tempo fa nei confronti dell'ex compagno. L'uomo era stato accusato formalmente di  stalking da quella che era stata la sua compagna ed era diventata la sua vittima  Per quel reato la Procura di Catania aveva chiesto e ottenuto dal Gip che fosse posto agli arresti domiciliari, ma poi era stato scarcerato ed attualmente era sottoposto solo al divieto di avvicinamento.

«L'uccisione di Vanessa Zappalà, la giovane a cui l’ex fidanzato più volte denunciato per stalking ha sparato in strada ad Aci Trezza, è una sconfitta dello Stato, come tutti i casi di Femminicidio annunciato. È Inaccettabile che non funzionino le misure di protezione, dopo una denuncia deve essere un imperativo categorico per tutti proteggere la donna», ha detto la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicidio e la violenza di genere.

«L'inefficacia delle misure di protezione – ha detto ancora Valente- impedisce di interrompere la spirale di violenza e rende anche difficile chiedere poi alle donne di denunciare. Rafforziamo quindi tutte le misure: dall’uso del braccialetto elettronico alla possibilità di arresto in flagranza per chi viola misure di protezione (una norma appena approvata alla Camera per emendamento alla riforma del Processo penale), ma anche il fermo per chi non è colto in flagranza, che vogliamo introdurre. Bisogna usare meglio gli strumenti che ci sono e rafforzare queste misure, fondamentali per impedire il peggio».

«Non chiamatelo amore»

«Non chiamatelo amore. Non chiamatelo raptus! È solo altro sangue sulle mani di uomini che odiano le donne». Anche Uil Sicilia e Uil Catania «piangono la ventiseienne Vanessa Zappalà, vittima di femminicidio, assassinata la scorsa notte al porticciolo di Acitrezza». L'organizzazione sindacale con un messaggio della segretaria organizzativa regionale Luisella Lionti e della segretaria generale territoriale Enza Meli si «unisce al dolore dei familiari e degli amici della ragazza». «Con strazio e rabbia – commentano Luisella Lionti ed Enza Meli – apprendiamo questa notizia che allunga in provincia di Catania e in Sicilia una lista tragica, lunghissima, inquietante. Mai come oggi attuale, uno striscione su via Sangiuliano dalla nostra sede provinciale invita a non chiamare amore né raptus il femminicidio. Nessuna giustificazione è tollerabile, nessuna pena può bastare. È tempo che nelle scuole diventi obbligatoria per tutti l’ora di educazione al rispetto della vita. Se volete – aggiungono – vi proponiamo di tenere queste lezioni seduti attorno alla panchina rossa che abbiamo inaugurato due anni fa nel cortile della Uil di Catania e sulla quale è incisa questa frase di Isaac Asimov: la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. Oggi, Isaac Asimov avrebbe pianto con noi Vanessa Zappalà».

Drago (FdI): «Non basta indignarsi»

"Dinanzi ad una notizia che ci lascia sconcertati non ci si può limitare a manifestare indignazione ed occorre chiedersi come si possa intervenire a livello governativo e parlamentare al fine di evitare che episodi simili abbiano a ripetersi. Non è possibile procedere soltanto facendo ricorso a modalità punitive e, in questo senso, ritengo che la scuola debba fare la propria parte, magari organizzando corsi nell’ambito affettivo-relazionale, affinchè i giovani possano dare una chiara lettura di quelle che sono le loro emozioni e, dunque, esprimerle, così che, laddove si manifestino disagi, si possa intervenire attraverso le modalità più consone". Così, in merito all’omicidio della 26enne Vanessa Zappalà avvenuto nel catanese, la senatrice Tiziana Drago, membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, esprimendo cordoglio ai familiari della vittima. 

 "Spesso – aggiunge -, vicende come questa avvenuta ieri sono legate a situazioni di sofferenza personale, che negli anni non vengono affrontate nella modalità adatta. Chiederò un’indagine conoscitiva sul fenomeno che costituisce un autentico problema sociale, afferente a questioni e dinamiche tra le più ampie. Ne parlerò con il presidente della Commissione 'Infanzia e adolescenzà, Licia Ronzulli, e con il suo vice, Simone Pillon, nonchè con la capogruppo di Fratelli d’Italia, Maria Teresa Belucci. Sarebbe, altresì, auspicabile la promozione di corsi alla genitorialità nelle Scuole, posto che assieme ad un’azione repressiva e opportuno prevederne anche una di carattere preventivo". COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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